Chiare e di buon auspicio le parole di Alessandro Aronica, vice direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, nel corso della presentazione del Rapporto di Comunità 2016 di IGT – Lottomatica. I dati messi in luce dal resoconto vanno infatti di pari passo con le politiche poste in campo nell’ultimo periodo contro gioco d’azzardo e ludopatia. In particolare è di fondamentale importanza il rapporto fra la diminuzione del numero delle macchine da gioco – slot e la conseguente maggiore visibilità del gioco illecito.
Affrontare il fenomeno
Il dilagante impatto del gioco d’azzardo con territori e generazioni, deve essere affrontato con punti di vista omogenei e soprattutto con dati certi alla mano. La vera dimensione della ludopatia non può essere sottovalutata, al contrario va affrontata con un lavoro sinergico supportato da mezzi idonei per il monitoraggio e i dovuti interventi. Lo studio dell’Istituto Superiore della Sanità va proprio in questa direzione. Sarà pronto alla fine del 2017 e si propone come preziosa ricerca all’interno di questo nebuloso settore, ora analizzato dal punto di vista sociale e epidemiologico.
L’Italia muove i primi passi contro il gioco d’azzardo
Non si contano i nuovi interventi in termini di approvazione di regolamenti comunali attenti al gioco e alla sua ingerenza nel territorio. Da Nord a Sud, il Belpaese sembra avere recepito l’urgenza di muoversi prima che la necessità si trasformi in vera e propria emergenza. Al momento sembrano non sortire effetti manifestazioni di protesta volte a annullare restrizioni in ordine ad orari e distanze fra sale gioco e tessuto sociale. Merita un accenno l’accordo sperimentale sulla “liquidità condivisa nel Poker online“, firmato il 6 luglio fra Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Doppia la funzione prevista da questa collaborazione, maggiore controllo da un lato e iniezione di fiducia dall’altro.