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Comuni e Regioni, attribuzioni dal ministero

Grossa novità nel sempre più attivo contrasto al gioco d’azzardo. La circolare emessa il 19 marzo 2018 dal Ministero dell’Interno pone nuovi parametri necessari in tema di rilascio delle licenze per l’apertura e la gestione di locali adibiti al gioco. Nel documento fanno concretamente la loro comparsa i due enti locali territoriali più direttamente coinvolti nella materia, i Comuni e le Regioni.

Tutela del territorio

E’ innegabile che la costante presenza a diretto contatto con le realtà delle aree più circoscritte, rende Comuni e Regioni insostituibili nel verificare e informare circa l’adeguamento e il rispetto delle normative. La circolare fa esplicito invito alle Questure affinché vengano presi in considerazione “i diversi interessi del territorio che sono coinvolti dal processo autorizzatorio”.  Il rapporto con le Questure diverrà sinergico, queste ultime per il rilascio delle licenze per l’esercizio della raccolta di sale gioco con videolottery, sale scommesse, sale bingo, dovranno accertare l’adeguamento sulle distanze da luoghi sensibili e delle altre normative. La generica indicazione del locale richiedente l’autorizzazione come “a norma” non sarà più sufficiente, così come non lo sarà  la presenza di un titolare non pregiudicato. I parametri si ampliano, come si ampliano i poteri decisionali dei Comuni. In caso di mancato riscontro del rispetto delle distanze dai luoghi sensibili o altre disposizioni, la Questura non sarà tenuta a autorizzare l’istanza. Allo stesso modo, in caso di mancate comunicazioni alle Questure, queste non avranno motivo di rigettare le richieste.  Appare evidente che questa importante innovazione vedrà protagonisti enti che hanno nell’ultimo periodo messo in campo atti e ordinanze con il preciso scopo di arginare il massiccio dilagare di sale scommesse, gioco, slot.

Reazioni alla normativa, fine di un monopolio?

L’emissione della circolare tanto rivoluzionaria nel rivedere nuovi ruoli e collaborazioni, non può che essere definita come il giusto risultato. L’enorme mole di lavoro espresso da Comuni e Regioni nei settori sanitario, legislativo, repressivo e di controllo, ha fatto si che questi enti divenissero un imprescindibile anello di congiunzione con organi magari maggiormente dotati di risorse ma meno a conoscenza delle reali esigenze del territorio. Reputato importante il ridimensionamento degli interventi del ministero dell’Economia e dai Monopoli, poco propensi a legittimare le peculiarità degli enti locali. Ovviamente soddisfatta l’area cattolica, direttamente interessata dal degrado sociale e umanitario causato dal proliferare del gioco d’azzardo. Unanime e ferma la necessità di considerare il fenomeno del gioco d’azzardo e della ludopatia con la giusta attenzione, quella che deve essere associata a una pericolosa piaga in continua estensione. La valenza di queste affermazioni è testimoniata dalle tante sentenze dei Tribunali Amministrativi che spesso si esprimono favorevolmente sui provvedimenti amministrativi posti in essere da Comuni e Regioni.

Giancarlo PORTIGLIATTI B.

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