Mentre a Bologna si tiene il sit-in di protesta davanti al Palazzo della Regione contro la legge sul gioco, tanti gli esponenti di spicco del settore che si schierano dalla parte degli operatori (http://cifonenews.comma3.com/lettera-di-cardia-acadi-alla-regione-emilia-romagna/). “In attesa di vedere quale sarà l’atteggiamento del nuovo Esecutivo appena insediatosi, l’associazione nazionale dei costruttori macchine da intrattenimento Acmi, si schiera con i lavoratori scesi in piazza oggi, in segno di protesta contro la legge regionale” ha reso noto il direttore di Acmi, Gennaro Parlati.
“Quanto sta accadendo a livello locale è lo specchio del nulla prodotto negli ultimi mesi a livello centrale. La nostra associazione – ha spiegato Parlati -chiede da tempo, insistentemente, un confronto finalizzato a definire con chiarezza il futuro di un comparto divenuto negli anni, in termini di tutela del consumatore e occupazionali, di fondamentale importanza”
Secondo gli addetti al settore infatti, le nuove disposizioni sul gioco previste dalla legge regionale dell’Emilia Romagna imporranno la chiusura di molte attività a causa dell’applicazione del distanziometro. Imprese e lavoratori, a breve saranno costretti, ove possibile, a delocalizzare la propria attività, alcuni invece dovranno chiudere per sempre e licenziare i lavoratori come è successo a roberto Chiarini, titolare del punto Snai in piazza della Pace a Bologna, che ha dovuto abbassare la saracinesca della sua attività il primo giorno di campionato perchè troppo vicina ad una chiesa (http://cifonenews.comma3.com/bologna-chiude-punto-snai-il-titolare-ora-sono-disoccupato/).
La Redazione