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Tar Veneto: ‘Il distanziometro non vale per le sale scommesse’

Chiuse 14 sale da gioco d’azzardo in Toscana. Server costruiti a Malta

In prima mattinata dello scorso 15 novembre ci sono stati più di un centinaio di militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, che hanno compiuto un’ordinanza di norme cautelari personali agli arresti domiciliari di sette persone reputate colpevoli di reati di associazione per delinquere indirizzata ad esercitare abusivamente il gioco d’azzardo e frode.

Secondo quanto riporta il quotidiano dell’Avvenire, le perquisizioni sono partite da un casinò clandestino, finalizzato al gioco d’azzardo online, con sede a Empoli in Toscana. In tutto sono stati confiscati beni per 8,5 milioni di euro. Un capitale cresciuto grazie a 14 sale da gioco, tutte confiscate dai magistrati e che hanno dato l’ordinanza di eseguire una trentina d’indagini nelle province di Firenze, Prato, Pistoia, Roma e Venezia.

E proprio nel capoluogo veneto era situato il punto focale di tutta l’organizzazione, un imprenditore di 50 anni che effettuava controlli a distanza, grazie ad un sistema falsificato di videosorveglianza e server informatici ad hoc, un complesso di slot machines situate tra Toscana, Emilia Romagna, Marche, Veneto e Lazio.

Queste slot, collocate all’interno di bische abusive, nascoste da associazioni sportive amatoriali, sistemi culturali o internet point, erano contraffatte e i primi a pagarne le conseguenze erano i giocatori, in quanto le vittorie e le perdite erano assicurate a priori. Inoltre, l’impresario veneto poteva fermare a distanza ogni vincita o eliminare i dati delle operazioni online in caso di ispezioni.

Emerge, intanto, il fatto che i controlli sono stati effettuati anche all’estero. Infatti, I server per il gioco d’azzardo online si trovano a Malta, a cui gli inquisitori italiani hanno chiesto collaborazione senza però conseguire l’attesa di partecipazione. L’isola è nel mirino degli scandali e accuse.

In effetti, una reporter di nome Daphne Caruana Galicia ha cercato più di una volta di segnalare il sistema della corruzione fino ai livelli più elevati delle organizzazioni maltesi, è stata uccisa con una bomba lanciata sulla sua automobile. Un attentato che ha testimoniato che le segnalazioni della giornalista avevano infastidito l’intesa tra politica, mafia e la finanza. Quindi, il gioco d’azzardo non può che appartenere a tutte queste tre facce della società.

Katia Di Luna

Giornalista freelance

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