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Interrogazione Grippa-Barbuto(M5S): “Governo intervenga sulla vendita di tabacco, alcol, gioco a minori”

Dopo la pubblicazione dell’indagine ‘Venduti ai minori‘ condotta da Moige – Movimento Italiano Genitori, in collaborazione con l’istituto Piepoli, nella quale si denuncia come oltre il 57% degli esercenti vende ai minorenni prodotti vietati come alcol, tabacco, gioco d’azzardo, i deputati Grippa e Barbuto del M5S hanno presentato una interrogazione alla Camera per chiedere al Governo quali iniziative intenda assumere al fine di garantire la piena applicazione della legge che vieta la vendita di questi prodotti ai minorenni.

“Il 57 per cento dei minori intervistati – si legge nel rapporto – dichiara che al momento dell’acquisto di bevande alcoliche il venditore non ha verificato la sua età, percentuale che sale al 62 per cento per il tabacco e le sigarette e ben al 71 per cento per le infiorescenze di cannabis light.

Ai dati già particolarmente allarmanti si aggiungono quelli ulteriormente preoccupanti inerenti alla facilità di accesso a contenuti pornografici da parte dei minori, specie tramite la rete web sempre riportati nel medesimo articolo: “Il 44 per cento dichiara di averla scoperta perché gliene hanno parlato gli amici, il 19 per cento tramite internet, il 9 per cento attraverso pubblicità online che lo/la hanno incuriosito e il 40 per cento in altro modo. L’81 per cento dei siti non verifica l’età dell’utente e, quando questo accade, il 15 per cento mente per poter accedere ugualmente. Il 35 per cento dei minori gioca solitamente con videogiochi vietati ai minori di 18 anni con amici collegato ad internet, il 19 per cento con amici in presenza, il 6 per cento con familiari, il 3 per cento online con sconosciuti e il 36 per cento da solo. Il 32 per cento ritiene che giocare con videogiochi con contenuti violenti o volgari non comporti dei rischi, per il 41 per cento esistono, ma sono pochi…”. Nei casi in cui venga venduto dell’alcol ai minori che hanno un’età compresa fra i 16 e i 18 anni, è prevista unicamente una sanzione di tipo amministrativo, che va da un minimo di 250 euro fino a un massimo di 1.000 euro. Nel 2017 è stato introdotto un decreto-legge che ha dato la possibilità ai sindaci dei vari comuni di decidere in autonomia quali sono le limitazioni relative alla vendita di alcolici. Per esempio, il sindaco ha il diritto di alzare l’età per richiedere un superalcolico fino a 18 anni. Rispetto alla somministrazione è stato fornito un chiarimento dal Ministero dello sviluppo economico attraverso la risoluzione 18512/13, la quale ha specificato che il divieto di vendere bevande alcoliche ai minori di 18 anni, previsto dall’articolo 7 del decreto-legge n. 158 del 2012, riguarda anche la somministrazione sul posto. Le conseguenze dell’abuso di alcol sono maggiormente evidenti nei giovani, e sono tanto più gravi quanto più è giovane l’età, perché il sistema di enzimi presente nel fegato che serve a metabolizzare l’alcol non si sviluppa pienamente prima dei 20/21 anni di età. Altri studi in materia inoltre hanno appurato che l’alcol non assorbito nei giovani interagisce con i neuroni e ne può pregiudicare il funzionamento comportando gravi danni alla salute”.

I deputati hanno anche chiesto anche “se il Governo non ritenga necessario adottare iniziative straordinarie a tal fine e se intenda intraprendere campagne di sensibilizzazione sul tema degli effetti di un uso improprio dei prodotti registrati nel citato Rapporto per i minori in collaborazione con le famiglie e gli istituti scolastici e con le altre istituzioni coinvolte”.

La Redazione

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