Le risorse stanziate dal Recovery Fund per i progetti di rigenerazione urbana potrebbero essere utilizzate anche per il rilancio e la riconversione delle imprese di vicinato. Ad aprire alla possibilità è il viceministro all’Economia Antonio Misiani che, invitato a partecipare alla giunta di Confesercenti, ha risposto così alla richiesta dell’associazione di includere nel piano nazionale di resilienza e rilancio interventi a favore delle attività urbane, dai negozi ai pubblici esercizi.
Misiani ha inoltre assicurato che per i nuovi ristori è previsto “il superamento del criterio di selezione sui codici Ateco”, come più volte chiesto da Confesercenti. “Il nuovo meccanismo – ha spiegato il viceministro – garantirà l’inclusione di tutte le imprese che hanno subito cali significativi del fatturato annuale rispetto al 2019, in una logica perequativa che vada a favore delle realtà “che hanno ricevuto meno aiuti nel corso del 2020 o non ne hanno ricevuti affatto” (https://www.confesercenti.it/blog/il-viceministro-misiani-incontra-la-giunta-nazionale-confesercenti/). Del resto Confesercenti aveva da subito espresso la propria perplessità sull’utilizzo dei codici Ateco come criterio di selezione. “Il metodo del codice ATECO è una chiara ed evidente distorsione da “subire” per migliaia di imprenditori che contribuisce a rendere poco chiara ed ancora più difficile la fase della cosiddetta ripartenza – dichiarava qualche giorno fa il presidente provinciale Raffaele Esposito – continuare ad utilizzarlo vuol dire lasciare migliaia di imprese nell’incertezza normativa, visto che possono avere un codice di attività ‘prevalente’ che non corrisponde alla totalità dei servizi offerti”.
La Redazione