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Fratelli d’Italia: stop a macellazione cavalli da corsa fine carriera

“È vietata, in tutto il territorio nazionale, la macellazione per qualsiasi finalità di equini agricoli e di affezione e, in particolare, di quelli iscritti nei ruoli degli organismi sportivi riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), di quelli utilizzati da soggetti tesserati presso i medesimi organismi e di quelli impiegati in attività terapeutiche, riabilitative, educative o ludico-ricreative ai sensi delle linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali, di cui all’accordo tra il Governo, le regioni e le provincie autonome di Trento e di Bolzano n. 60/CSR del 25 marzo 2015. È, altresì, vietata l’esportazione dei medesimi equini per la macellazione”. E’ quanto si legge al secondo punto del progetto di legge
“Norme per la tutela degli equini e riconoscimento della qualifica di animale agricolo e di affezione”, presentato dai deputati Frassinetti, Aprile, Galantino e Montaruli (Fratelli d’Italia).

“Con la presente proposta di legge – specificano i firmatari – si intende colmare un gravissimo vuoto normativo, che ha lasciato finora i cavalli e gli altri equini, ma anche i proprietari degli stessi, sprovvisti di un adeguato e specifico quadro di tutela, contrariamente a quella sensibilità nei loro confronti che in questi anni è andata diffondendosi e maturando nella nostra società. Dopo millenni di utilizzo degli equini da parte dell’uomo, spesso connaturatosi come un vero e proprio sfruttamento, gli uomini hanno cominciato a considerarli in termini affettivi, instaurando con essi un rapporto del tutto nuovo, fondato sull’amicizia, e iniziando a spezzare quella terribile catena «vecchiaia-macello» che ha condannato a questa triste fine migliaia di animali non più idonei all’esecuzione di prestazioni agonistiche e di lavoro in genere, per motivi di malattia o di anzianità. In questi ultimi anni, ad esempio, sono sorti in Italia diversi centri di ricovero per equini ‘alla fine della carriera’, su iniziativa di privati e di associazioni protezionistiche, allo scopo di venire incontro alla crescente richiesta dei proprietari di elargire una meritata ‘pensione’ ai propri amici equini, anziché venderli ai macellai.
Si moltiplicano – aggiungono i deputati di Fratelli d’Italia – inoltre, le iniziative volte alla salvezza di questi animali, che spesso vengono acquistati da persone che hanno il nobile intento di sottrarli alla triste fine del mattatoio.
Contestualmente, è aumentato il numero degli appassionati che si sono avvicinati e che continuano ad avvicinarsi ai cavalli e agli altri equini per godere semplicemente della loro meravigliosa compagnia, già valorizzata e riconosciuta ampiamente, anche con l’utilizzo di questi animali nella pet therapy.
Ciò determina la necessità di stabilire norme chiare e precise che possano disciplinare nel modo migliore le condizioni di custodia e di impiego degli equini nei vari ambiti di attività, riconoscendo loro lo status, che ormai si sono ampiamente e meritatamente conquistati, di ‘animali di affezione’; riconoscimento atteso e auspicato da un vasto movimento di cittadini”.

E ancora i deputati Fratelli d’Italia: “La presente proposta di legge stabilisce, inoltre, pene severe per il reato di abigeato, che rappresenta anche un attentato alla salute pubblica poiché la quasi totalità degli equidi rubati non viene reinserita nel circuito sportivo o riabilitativo, ma è destinata alla macellazione illegale o clandestina, immettendo, pertanto, al consumo cavalli che sono stati curati e gestiti con farmaci dannosi per la salute umana e non solo (si pensi alle carni di tali animali utilizzate per la produzione di alimenti per cani e per gatti). Inoltre, questo illegale utilizzo di cavalli non destinati alla produzione alimentare comporta spesso la commissione di ulteriori reati, quali quelli di truffa, ricettazione, maltrattamento e animalicidio.
Infine, si prevedono norme per semplificare, tutelare e controllare il trasporto dei cavalli di affezione, ossia dei cavalli utilizzati per attività sportiva e riabilitativa, nonché per distinguere il trasporto di tali cavalli da quello dei cavalli destinati alla produzione alimentare”.

La Redazione

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