Il 15 gennaio è il termine di scadenza dell’ultimo dpcm con le attuali chiusure, ma al momento non si sa nulla sulle eventuali aperture di palestre, piscine, centri estetici, sale bingo e scommesse, cinema e teatri. Secondo fonti di governo, è molto probabile lo slittamento oltre metà gennaio; tutto dipenderà dall’andamento dei dati epidemiologici che arriveranno dopo l’Epifania. “Seguiremo il principio di gradualità, ma non potremo mai prescindere dall’andamento della curva”, fanno sapere dal Cts.
Per le palestre si ipotizza una riapertura contingentando ulteriormente gli ingressi e ripristinando la regola che vieta l’accesso negli spogliatoi. A breve gli esperti dovrebbero ultimare un protocollo standard che prevede solo lezioni singole e non più di gruppo. Per quanto riguarda le piscine, invece, si valuta l’ipotesi di un’unica persona per corsia. Intanto il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, intervenuto stamattina al programma di Raitre Agorà, rassicura: “Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio” . Il ministro ha aggiunto che si dovrà tenere conto dell’andamento dei contagi, “ma l’apertura a fine gennaio è un obbiettivo raggiungibile” (https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/2020/12/29/spadafora-entro-gennaio-riapertura-palestre-e-piscine_d8bfe3be-29c9-41f0-95f2-12ed103d87d5.html)
Per i teatri, i cinema e le sale da concerto il problema è rappresentato per lo più dalle code che si creano all’ingresso più che dalla presenza all’interno (dove i posti si posso distanziare). Per i musei si valuta un forte contingentamento degli ingressi in modo da evitare assembramenti all’interno e all’esterno delle sale. Chi di sciuro non potrà riaprire a breve sono le discoteche e le sale da ballo, che per loro natura prevedono assembramenti. Ed è ancora in dubbio la ripartenza a pieno regime di bar e ristoranti. Dal 7 gennaio tornerà la suddivisione in tre zone (gialla, arancione e rossa) dell’Italia. Tuttavia per consentire la riapertura sia a pranzo sia a cena dei locali si dovrà avere un Rt uguale o inferiore a 0,5. Nessun riferimento alla riapertura del comparto giochi e intrattenimento.
La Redazione