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Zaia e Bonaccini pronti ad anticipare riapertura attività

Scalpitano per ripartire alcune attività dopo il lungo lockdown per affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19 (http://cifonenews.comma3.com/il-sud-contro-il-dpcm-santelli-calabria-bar-e-ristoranti-aperti-subito-emiliano-puglia-faremo-feste-e-sagre/). E’ per questo che si è aperta la trattativa tra Regioni e Governo sulla possibilità di anticipare al 18 maggio la riapertura di bar, ristoranti e parrucchieri che, da dpcm avrebbero dovuto ripartire a inizio giugno. Il Ministro Patuanelli ha anche annunciato una modifica del dpcm con l’inserimento di altri codici Ateco che possano riaprire subito, come quelli di negozi di biciclette, barche, toelettature di animali, noleggi di autocarri ed attività di conservazione e restauro di opere d’arte. Tuttavia si studierà caso per caso, regione per regione prima dell’allentamento del dpcm. Pronti per la riapertura anticipata sarebbero i governatori di Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e Luca Zaia della regione Veneto.

 Il primo al tg Rai ha dichiarato: “Se tutto andrà come ci auguriamo quei tempi previsti, ad esempio il primo di giugno per bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, potranno essere anticipati”. E spiega che la riapertura “deve andare di pari passo con una curva epidemiologica che non torni ad essere preoccupante”. Sulla possibile apertura di centri estivi per i bambini a giugno in Emilia-Romagna, il presidente emiliano romagnolo risponde: “Io mi auguro proprio di sì. Stiamo lavorando per questo e l’impegno sarà massimo proprio per garantire servizi alle famiglie”. Bonaccini aggiunge: “Stiamo discutendo ormai è pronto un piano di intervento per cercare di capire come possiamo garantire da un lato sicurezza e dall’altro servizi che sono indispensabili nei prossimi mesi”.

Anche Zaia è pronto a riaprire prima della data prevista. “Stiamo lavorando con il governo – dice – sull’ipotesi di poter avere un anticipo sulle riaperture rispetto alla data del 18 maggio”. Il presidente veneto prosegue: “Potrebbe essere l’occasione di dare competenze in maniera differenziata alle Regioni sui propri territori. Se siamo responsabili della salute dei cittadini, è altrettanto vero che il presidente di una Regione possa decidere se aprire. Tutti abbiamo coscienza della messa in sicurezza, ma quando un operatore ha la protezione e il cliente ha la protezione siamo convinti che sia più che sufficiente – ha concluso – a garantire la salute di entrambi”.

La Redazione

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