Fuori slot machines e videolottery dai centri anziani e giovanili. Ancora limitazioni nella Regione Emilia-Romagna nella lotta contro il gioco d’azzardo non solo in strutture vicine a luoghi sensibili, ma anche in quelle ospitate in locali riconosciuti da istituzioni pubbliche. La nuova restrizione è stata introdotta pochi giorni fa nel decreto approvato dall’Assemblea legislativa e introduce la norma regionale del 2013. Un emendamento proposto da Gianfranco Tagliaferri di Fratelli d’Italia, rettificato e poi accettato dal Pd.
Secondo quanto riporta Bologna Today, i locali con slot e videolottery che violano la lontananza dei 500 metri dai luoghi sensibili, andranno incontro ad una sanzione da 5000 a 10 mila euro. Dunque se l’infrazione viene replicata, si può arrivare ad sospensione dell’attività da 10 a 60 giorni. Prevista, invece una revoca per gli impianti sportivi, ma solo per le scommesse fatte agli sportelli e ai picchetti dei bookmaker nelle strutture.
La legge, che ad esempio il Comune bolognese aveva preavvisato la propria normativa approvata nei mesi scorsi, coinvolge tutti quei soggetti che “amministrano centri anziani, centri giovanili, attività aggiuntive ludico-ricreative”, precisa Tagliaferri, facendo riferimento al caso di alcune associazioni di Reggio Emilia. Anche nel territorio bolognese, l’Arci ha avvertito che eliminerà l’affiliazione ad alcuni circoli se non rispetteranno l’impegno di sopprimere le “macchinette”. “Non puntualizzare questo divieto avrebbe reso la norma incompleta”, afferma il consigliere Michele Facci, l’unico che però alla fine si esime dal provvedimento.
Katia Di Luna
Giornalista freelance