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I dati riferiti al gioco nell’anno 2017 reperibili sul sito delle Dogane e dei Monopoli, non fanno che confermare la crescita esponenziale della spesa nel nostro paese in macchinette, video lottery, slot. Sul trono della spesa pro-capite siedono le new slot con 148 euro, seguite con 56 euro dai video terminali. Seguono Gratta e Vinci, Lotto e tutte le lotterie istantanee.

Aree geografiche della diffusione. La diffusione del fenomeno sul territorio descrive un andamento non omogeneo. La provincia di Prato detiene la prima posizione con una spesa di 672 euro per cittadino, seguita da Sassari, Como, Teramo, Sondrio. Volendo però suddividere l’indagine per aree geografiche, ecco che il centro nord si distingue occupando dieci dei primi quindici posti dove maggiormente si gioca.

Aree dove si gioca di meno. In controtendenza rispetto al pensiero comune sull’argomento, Sud e Isole rappresentano un esempio di virtuosismo e minore propensione al gioco. Nelle cinque aree di Cagliari, Enna, Crotone, Padova, la Sardegna del Sud, la spesa pro capite nel gioco non supera i 220 euro. I detrattori non escludono però che questi dati siano inficiati dall’enorme e invisibile attività sommersa non quantificabile.

Decreti attuativi al via. O almeno si spera. Il Governo si appresta infatti a giocare la carta, è il caso di dirlo, di modifiche dedicate alla regolamentazione e limitazione del gioco e della conseguente ludopatia. L’utilizzo delle macchinette gioco riservato ai soli maggiorenni tramite l’inserimento della tessera sanitaria, potrebbe determinare una salvaguardia a tutela delle fasce più giovani e deboli. Attraverso il documento sarebbe possibile inoltre effettuare ricerche incrociate in grado di smascherare l’illecito utilizzo del reddito di cittadinanza. Si attende il 2020 per assistere alla messa in opera di tali necessari provvedimenti.

Giancarlo Portigliatti B.

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