L’Italia il vaccino anti Covid lo produce da se. Arrivano così buone notizie su ReiThera, il vaccino made in Italy . Ad annunciarlo Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma su Cusano Italia Tv: “È da poco iniziata la fase 2, poi ci sarà la fase 3. Nella fase 1 questo vaccino non ha dato nessun effetto collaterale serio, nessuna reazione avversa. E soprattutto è stato immunogenico, ovvero l’organismo in cui è stato inoculato il vaccino ha prodotto sia anticorpi che linfociti t. E non ci sarebbe bisogno della seconda dose, ma questo dovrà essere confermato in fase due e fase tre. Siamo a buon punto, è probabile che il vaccino sarà pronto a giugno-luglio. Immaginiamo che il governo, come già annunciato, calerà una fiche sul nostro vaccino che, con una produzione di 100 milioni di dosi, renderà l’Italia autosufficiente”.
Intanto però virologi e infettivologi invitano alla massima cautela. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano chiede misure più severe per i prossimi due mesi per mitigare l’effetto delle feste di Natale. “C’è stato un abbassamento del livello di attenzione – ha detto in un’intervista a Il Messaggero – Le indicazioni del governo erano necessarie, ma qualcuno non le ha rispettate e si sono creati dei focolai”. Quella che stiamo osservando ora “non è un’ondata” ma “i prodromi di una possibile nuova ondata che è stata in un certo senso messa in atto dai comportamenti irresponsabili ed eccessivi che abbiamo osservato durante le feste”. Secondo Pregliasco ritardare “un’azione restrittiva a fronte di indicazioni di innalzamento dell’epidemia può essere pericoloso. Si pensi al Veneto, che è rimasto a lungo in zona gialla. Per questo l’opzione più utile è quella di tentare una dose da cavallo per poco tempo, piuttosto che definire limiti e orari che, come si è già visto, sono meno gestibili dalla popolazione” (https://www.fanpage.it/live/coronavirus-ultime-notizie-12-gennaio/).