Il proibizionismo è controproducente. E’ l’allarme che arriva da più parti in riferimento alle nuove leggi in materia di gioco. Anche Cesare Guerreschi,
medico e fondatore della Siipac (Società italiana di intervento sulle patologie compulsive), durante il convegno su “Gioco patologico e gioco irregolare” svoltosi a Bussolengo (Vr) ha dichiarato: “Dire che il proibizionismo crea problemi più grandi di quelli che vorrebbe risolvere non è un’ipotesi, ma la realtà dimostrata continuamente; come conferma l’esperienza di Bolzano dove avere eliminato dal territorio tutte le slot machine ha portato alla diffusione del gioco illegale e incontrollabile. Ho iniziato a occuparmi di patologia dell’azzardo già nel 1990, molto prima che venissero legalizzate le slot machine, e il fenomeno era già presente sul territorio, anche se nessuno, neanche nell’ambiente medico, riconosceva quella dipendenza come patologia. Oggi sappiamo molto di più e abbiamo anche imparato ad affrontare le problematiche che derivano dal gioco. Ma il vento proibizionista che sta ispirando molti provvedimenti legislativi rischia di riportarci indietro e di lasciare i giocatori soli con il loro problemi. Perché il gioco illegale aumenta i rischi di chi ha una fragilità e una propensione alla dipendenza”.
Fondamentale per Guerreschi dovrebbe essere invece la prevenzione aspetto sul quale invece sembra che la politica non voglia più investire; stesso discorso per la formazione nelle scuole e dei lavoratori del settore.
La Redazione