«L’obiettivo della legge è la prevenzione primaria e la limitazione dell’offerta di gioco da cui la limitazione del rischio da esposizione al gioco d’azzardo, finalità che si perseguono attraverso una limitazione in termini geografici dell’offerta e la sua dislocazione in contesti che siano meno sensibili. Pertanto una corretta modalità di misurare l’efficacia si otterrà monitorando nel corso degli anni a venire – sia attraverso le principali indagini nazionali oggi a disposizione sia tramite i dati del servizio per le dipendenze – l’andamento della prevalenza dei soggetti problematici». È quanto ha detto Giovanna Pentenero, Assessore all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte, rispondendo a un’interrogazione del consigliere regionale del Gruppo Pd Luca Cassiani.
Il piano regionale è stato approvato a dicembre del 2017, ha ricordato Pentenero, ma i fondi sono stati sbloccati solo a maggio 2018, dopo il parere favorevole del Ministero della Salute.
«L’altra finalità della legge è quella di ridurre l’esposizione all’offerta di gioco delle persone che sono già in trattamento per il disturbo del gioco d’azzardo per ridurre il rischio delle eventuali ricadute. In ultima analisi e come vantaggio secondario la legge mira al contenimento della domanda in particolare da parte dei soggetti a maggior rischio come i giocatori di apparecchi automatici, come dimostrato dalla letteratura scientifica e dai dati nazionali dell’Ipsad 2017 – ha detto ancora – Per avere dati certi sulla riduzione del fenomeno ci vorranno diversi anni, così come per monitorare gli effetti preventivi della recidiva dei soggetti in trattamento è in corso un ulteriore studio su 1500 giocatori della nostra regione».
/Fonte: Agipro A. Bargelloni