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Michel (Alde): “Perché non applicare la tassazione digitale anche ai giochi online?”

Si stima che il settore del gioco d’azzardo nell’UE abbia un valore di 84,9 miliardi di euro e cresca ad un tasso annuo del 3%.

Una parte considerevole di questo valore deriva dal gioco d’azzardo online.

Nonostante questa tendenza in rapida crescita, attualmente non esiste una normativa UE specifica per il settore dei servizi di gioco d’azzardo come i giochi e le scommesse.

Di conseguenza, ogni Stato membro ha una propria giurisdizione che consente pratiche ancora molto diverse in tutta l’UE, portando a pratiche di riciclaggio di denaro senza restrizioni da parte delle imprese, che in ultima analisi indeboliscono le regole del Mercato Unico.

Ad affermarlo è il parlamentare europeo belga del gruppo Alde Louis Michel che ha chiesto alla Commissione europea se intende applicare la tassazione digitale anche ai giochi online.

“Dal momento che il gioco d’azzardo online- ha affermato l’eurodeputato –  rappresenta una parte sostanziale delle entrate fiscali delle società, prevede la Commissione di includere il gioco d’azzardo online come parte del suo piano di riforma della tassazione digitale?
Poiché – ha domandato alla CE –  il settore del gioco d’azzardo online soddisfa chiaramente i tre criteri della Commissione per essere considerato come “presenza digitale” tassabile, perché la Commissione ha deciso di non includere le società di gioco d’azzardo nel suo piano di tassazione digitale?
Data la crescente rilevanza di questo problema, perché la Commissione Juncker ha deciso di chiudere le procedure di infrazione nel settore del gioco d’azzardo online a dicembre 2017, mentre avrebbe potuto farlo prima nella primavera 2017?”. /Fonte PressGiochi

12.06.2018

Maria Castellano, Giorn. FreeLance  

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