Dopo 50 anni l’Umbria non è più una regione rossa. Per la prima volta dal 1970 la regione non sarà amministrata dalla sinistra (https://elezioni.repubblica.it/2019/elezioni-regionali/umbria). Non solo: si riscopre legista. Il partito di Matteo Salvini è di gran lunga la prima forza in regione con il 36.9%. Anche la nuova governatrice è leghista: si chiama Donatella Tesei, è senatrice del Carroccio e presidente della commissione Difesa di Palazzo Madama. Ha preso il 57,55%, cioè venti in più rispetto a Vincenzo Bianconi, candidato del Pd e del M5s al 37,48%.
Per l’associazione Sapar non ci sarebbero dubbi: “Una disfatta, quella umbra, che certifica la scarsa fiducia dell’elettorato verso il binomio PD-M5S, che già dopo pochi mesi di governo sembra aver fissato priorità ben lontane da quelle che sono le vere emergenze del paese. Certamente non avranno trovato il consenso dei lavoratori del Gioco Pubblico, riproponendo in materia politiche proibizioniste e anacronistiche, condite come sempre da una pressione fiscale insostenibile e dalla crociata moralista anti-gioco targata 5 Stelle (che però non impedisce loro di sfruttare le risorse del settore per rimpinguare le casse). Un verdetto che racchiude il malcontento non solo della filiera, ma anche dell’intero “indotto”, fatto del popolo dei pubblici esercizi (circa 98mila in Italia, quelli che offrono anche prodotti di gioco, di vario genere), degli esercenti in generale e delle tante maestranze che impiega il “sistema” del gioco a livello generale. Una fetta di Italia produttiva che troppo spesso viene sottovalutata, ma che esiste e conta, non poco, in sede elettorale”.
La Redazione