Cori da stadio e sedie che volavano tra i banchi della Lega martedì scorso in Aula alla Camera durante il giuramento del presidente Conte. Un atteggiamento stigmatizzato da molti. Tra questi il senatore Giovanni Endrizzi del M5S: “Urla, sfottò, interruzioni, cori da stadio. Impossibile per il Presidente Conte sviluppare un ragionamento. La Lega si è riempita la bocca di democrazia. Invoca il rispetto del voto. Ma la Lega è capace di rispettarlo solo finché lo chiede, poi secondo i suoi interessi di bottega lo tradisce. Tradisce i contratti, tradisce i suoi stessi principi come abbiamo appena visto sull’azzardo in Veneto: il mercato delle slot machine a è saturo. Loro fanno una legge che tiene lontane le slot machine da chiese e scuole. Ma solo quelle nuove! Quelle che oggi infestano i nostri comuni per loro resteranno per sempre là. Questa è la Lega. Eppure con loro abbiamo fatto lo spazzacorrotti, il divieto di pubblicità dell’azzardo, lo spazza-Fornero, il codice rosso. È proprio vero che con noi accadono in miracoli”.
Già qualche giorno fa i senatori Maniero e Endrizzi avevano denunciato (https://www.virgilio.it/italia/gorgo-al-monticano/notizielocali/gioco_d_azzardo_endrizzi_e_maniero_m5s_la_lega_tradisce_i_veneti_-59804350.html): “La Lega tradisce i veneti nel contrasto alla piaga del gioco d’azzardo. E lo fa tradendo ancora una volta tutti i principi enunciati nel contratto di Governo sottoscritto con il Movimento 5 Stelle e stracciato da Salvini il 7 agosto e tradendo anche quanto promesso nero su bianco alle elezioni del 4 Marzo 2018. Sull’azzardo avevamo un contratto chiaro: slot machine e VLT sono macchine da casinò, vanno gradualmente tolte da sotto casa. In Veneto invece con la nuova legge regionale votata dalla Lega Slot, VLT, Gratta & Vinci, scommesse sportive, vengono blindate e continueranno a stare vicino a chiese, scuole, ospedali e centri anziani. Eppure era la stessa Lega nel suo programma elettorale del 2018 ‘Salvini Premier’ a volere una distanza minima dai luoghi sensibili di almeno 1.000 metri!”.
E ancora i senatori cinquestelle: “Sulle limitazioni di orario all’azzardo raccontano che devono recepire un accordo Stato-Regioni fantasma, mai tradotto in norma di legge; sentenze del TAR, Consiglio di Stato e Corte costituzionale dicono invece che non ha valore regolatorio. Facevano più bella figura a lasciare la legge esistente: oggi l’orario di apertura di una sala slot può essere limitata a 8 ore; con la nuova legge potrà restare aperta per 18. Sapete quale è a beffa più grande? Il testo presso l’Assemblea Regionale Veneto (che va contro quanto da loro enunciato e sottoscritto a livello nazionale) lo avevano già votato ai primi di luglio, molto prima della mozione TAV presa a pretesto per far cadere il governo Conte. Proprio come il lupo e l’agnello, ma noi agnelli non siamo” concludono Endrizzi e Maniero.
La Redazione