La bufera giudiziaria in Puglia travolge il centro sinistra. E sulle primarie arriva la decisione finale del leader del M5S, Giuseppe Conte: “non ci sono le condizioni per farle seriamente”. In visita a Bari, atteso per un comizio con Michele Laforgia, a due giorni dalla consultazione, Conte spariglia tutto.
Dovevano essere le prime primarie giallorosse con Laforgia da una parte, sostenuto da M5S e sinistra, e Vito Leccese dall’altra, il candidato sostenuto dal Pd. Conte decide di sostenere Laforgia, l’avvocato penalista che ha fatto della difesa della legalità il cuore della sua campagna. “Le ragioni che ci hanno spinto ad appoggiarlo si rafforzano“, sottolinea il leader M5S, dicendosi pronto a un confronto con la coalizione di centrosinistra. Ad aggravare la situazione l’inchiesta che ha portato nelle ultime ore alle dimissioni dell’assessora regionale Anita Maurodinoia del Pd, indagata per presunto voto di scambio.
“A una prima inchiesta giudiziaria, si aggiunge oggi – dice Conte ai cronisti – una seconda inchiesta in cui è coinvolto il voto di scambio, cose che noi stiamo denunciando da tempo: per il Movimento Cinque Stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarie”. Invoca un nuovo inizio il leader M5S, insomma, azzerare tutto: “Ci confronteremo con le forze politiche e civiche della coalizione per cercare di affrontare la campagna elettorale per Bari nel segno di un nuovo inizio, di un rafforzamento dei presidi di legalità, di massima trasparenza”.
Conte ne fa una questione di Dna: “Per M5S l’obiettivo della legalità e della trasparenza, del contrasto a ogni forma di corruzione è una premessa indispensabile per dare un contributo politico. Se non c’è questa premessa, noi non ci siamo. Continueremo a lavorare con le altre forze, ma pretendendo le massime garanzie per queste condizioni. Se non ci sono, noi non ci siamo. Andremo divisi? No, noi siamo per uno spirito unitario, siamo sempre stati leali. Tutte le forze conoscono il nostro Dna, i nostri obiettivi e le condizioni indispensabili per lavorare insieme”.
Nel pomeriggio di ieri Elly Schlein, dopo un iniziale silenzio, era intervenuta direttamente sulla bufera giudiziaria di Bari, dove è attesa oggi venerdì 5 aprile, al fianco di Leccese, sul palco con Antonio Decaro e Michele Emiliano. “La vicenda di Triggiano se le accuse saranno confermate è gravissima. Voglio chiarire innanzitutto una cosa, la linea del Partito Democratico è molto chiara: non accettiamo voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali senza farsi alcuno scrupolo non può trovare alcuno spazio nel partito che stiamo ricostruendo, qui deve trovare porte chiuse e sigillate. C’è qualcosa che viene prima del consenso ed è il buon senso”. “Ci siamo presi l’impegno a cambiare il Pd e stiamo lavorando a testa bassa ogni giorno per costruire un’alternativa a questa destra – conclude -. Su questa linea e sulla legalità non indietreggeremo di un millimetro”.
La Redazione