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Puglia, modifica legge regionale sui giochi. Soddisfatti Distante (Sapar) e Ginestra (Agisco). Endrizzi (M5S) invece chiosa: “Emiliano: tieni di più ai cittadini pugliesi o alle lobby?”

A conclusione del Consiglio regionale della Puglia tante le dichiarazioni di chi si è detto soddisfatto e chi meno. In primis il presidente Sapar, Domenico Distante, sempre impegnato in prima linea che ha così commentato l’approvazione delle modifiche alla legge regionale sul distanziometro (http://cifonenews.comma3.com/il-consiglio-regionale-della-puglia-approva-la-modifica-distanze-dai-luoghi-sensibili-da-500-a-250-mt-solo-per-le-nuove-sale-giochi/) “In situazioni delicate come questa, dove tutto il comparto del gioco era a rischio, bisogna essere uniti. Purtroppo invece qualcuno ha giocato sporco ed ha messo tutto a rischio. Non avevano capito che oggi poteva saltare tutto il settore. La concorrenza fa bene e fortunatamente è andato tutto bene”.

Francesco Ginestra, presidente Agisco ha dichiarato: “Le correzioni approvate oggi alla legge regionale della Puglia sono la dimostrazione che se la politica ascolta con attenzione i propri cittadini può modificare norme inique che, se non modificate, portano alla mancata tutela della salute pubblica, alla distruzione di imprese economiche, alla messa in strada di migliaia di famiglie. Quanto deciso oggi in Puglia è quanto diciamo da anni: le imprese esistenti vanno tutelate, le distanze vanno diminuite, i luoghi sensibili vanno individuati con cura, l’apertura di attività “sensibili” in luoghi dove ci sono locali di gioco non possono comportare la chiusura degli esercizi già attivi. Auspico che anche altre Regioni seguano l’esempio della Puglia, nella consapevolezza che solo la rete legale dei concessionari e dei gestori affidati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli può garantire la salute dei cittadini, grazie alla professionalità ed esperienza dei propri lavoratori. Spero infine che il Governo prenda spunto da questa decisione per varare un testo unico sui giochi che aspettiamo da anni”. 

Malcontento invece tra i banchi del M5S al Governo. Il senatore pentastellato Giovanni Endrizzi ha chiosato: “Il presidente della Regione Puglia deve spiegare la marcia indietro sua e della sua maggioranza sulla lotta all’azzardopatia. Nel 2013 con la legge 43 la Puglia si è mossa giustamente e meritoriamente nella direzione della prevenzione e contrasto all’azzardo, prevedendo la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili, come scuole, parrocchie, oratori, e altri centri di aggregazione sociale, dalle macchinette da azzardo. Il Piano Regionale sul Gioco d’Azzardo del 2017 recita testuale: “L’eccessiva proliferazione degli esercizi commerciali che gestiscono giochi leciti e la martellante spesso ingannevole offerta pubblicitaria favoriscono il consumo, per cui va difeso con convinzione il principio di collocare detti esercizi a distanza di sicurezza dai luoghi di aggregazione giovanile e dalle scuole, come già normato dalla L. R. 43/2013″. Ebbene cosa accade adesso? Che con una decisione scellerata in Puglia si va verso la riduzione delle distanze minime da 500 a 250 metri dai luoghi sensibili e anche verso la restrizione della tipologia dei luoghi sensibili. Perché questa marcia indietro? L’azzardo è tra le cause di indebitamento anche a usura dei cittadini pugliesi. Nel 2016 il in Puglia si è arrivati ad azzardare la cifra di oltre 6 miliardi. Il presidente della Puglia e il Pd facciano mea culpa e ritornino sui propri passi. Emiliano: tieni di più ai cittadini pugliesi o alle lobby?”.

La Redazione

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