Si inaspriscono le pene per reati zoomafiosi come le manifestazioni vietate, le scommesse clandestine, i combattimenti tra animali e le corse clandestine di cavalli. Lo ha ricordato in Commissione Giustizia del Senato la relatrice Riccardi (M5S) illustrando il ddl riguardante ‘Disposizioni in materia di tutela degli animali’. “L’articolo 4 modifica l’articolo 544-quinquies del codice penale, che prevede il divieto di combattimento di animali. In particolare, la lettera a) aumenta, rispettivamente, da uno a tre anni e da tre a sette anni, il minimo e il massimo edittali della pena detentiva per chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali. L’inasprimento interessa anche gli importi relativi alla pena pecuniaria: si passa dall’attuale multa, che va da 50.000 a 160.000 euro, ad una multa da 70.000 a 180.000 euro. Alla lettera b) si prevede altresì, per le aggravanti di cui al secondo comma dell’articolo 544 quinquies, un aumento della metà della pena. Le lettere c) e d) intervengono in modifica, rispettivamente, del terzo e del quarto comma dell’articolo 544-quinquies codice penale, per l’ipotesi di allevamento e addestramento di animali finalizzati alla loro partecipazione ai combattimenti e per l’organizzazione o effettuazione di scommesse: in entrambi i casi, la pena detentiva prevista, da tre mesi a due anni, è aumentata, da uno a cinque anni di reclusione, mentre la pena pecuniaria che, attualmente, va da 5.000 a 30.000 euro, passa ad un minimo di 20.000 e un massimo di 50.000 euro”.
Ricordiamo che secondo il Rapporto Zoomafia 2019 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav (/www.lastampa.it/la-zampa/altri-animali/2019/07/18/news/rapporto-zoomafia-2019-ogni-55-minuti-viene-aperto-un-nuovo-fascicolo-per-reati-sugli-animali-1.37105357), nel 2018 in Italia sono stati aperti circa 26 fascicoli al giorno, uno ogni 55 minuti, per reati a danno di animali, e una persona è stata indagata ogni 90 minuti circa. A livello nazionale si registra un tasso di 16,07 procedimenti e di 9,64 indagati ogni 100.000 abitanti.
Già tempo fa, presentando la proposta di legge, gli onorevoli cinquestelle Paolo Bernini e Vittorio Ferraresi avevano ricordato come “molti reati terribili oggigiorno non vengono puniti e che i responsabili di azioni terribili spesso non ricevano una condanna per quello che hanno commesso”. Maltrattamenti e orrori che derivano da un’illegalità diffusa, terreno fertile anche per le zoomafie e organizzazioni mafiose e omertose, per cui sottolineavano i due portavoce “non solo è necessario pretendere la corretta applicazione della normativa vigente, ma è d’obbligo modificare la normativa per far sì che i crimini commessi contro gli animali e la Natura tutta, possano essere finalmente e debitamente perseguiti e puniti”.
La Redazione