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Venturini a Astro su fasce orarie: “la priorità è la difesa della popolazione”

Negli scorsi giorni l’associazione Astro aveva fortemente criticato la scelta da parte del Comune di Venezia di disciplinare “gli orari in cui sarà consentito il funzionamento degli apparecchi di cui all’art. 110 Tulps, comma 6: gli apparecchi potranno rimanere accesi dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18, prevedendo così uno spegnimento di 17 ore giornaliere. L’atto dirigenziale – aveva scritto Astro in una nota – emanato dal responsabile del Suap del Comune stabilisce infatti fasce orarie in totale difformità rispetto a quanto stabilito dalla Giunta, la quale si proponeva di rendere omogenee le fasce di interruzione quotidiana del gioco, secondo quanto previsto dalla Conferenza Stato-Regioni Enti locali del 7 settembre 2017″. la risposta dell’assessore alla Coesione sociale e sviluppo economico al Comune di Venezia, Simone Venturini che ha così dichiarato a Gioconews.it:

“Noi cerchiamo di agire sempre nel massimo rispetto dei diritti di tutti e delle libertà degli operatori del gioco, perciò ribadiamo le motivazioni e le valutazioni che sono alla base delle limitazioni che abbiamo approvato: la priorità è la difesa della popolazione e in particolar modo delle fasce deboli. Del resto, stiamo solo applicando quanto previsto dalla normativa regionale (che dà facoltà ai Comuni di individuare ulteriori fasce orarie in ragione di specifiche esigenze del territorio), e non c’è nessuna volontà persecutoria visto questo tipo di attività. Nè di favorire il casino municipale, visto che si tratta di due tipi di utenze diverse, e che ci sono controlli all’accesso di altro tipo. Il Comune – spiega Venturini – già 3 anni fa ha messo in piedi un gruppo di lavoro per approfondire le conseguenze della diffusione del Gap sul territorio. Prima è stata fatta un’ordinanza oraria, e poi, alla luce dei rilievi del Tar, un regolamento che prevede una serie di azioni e di limiti, anche orari, che sono stati presi a modello dal tavolo di lavoro della Prefettura di Venezia e adottati anche da altri Comuni. Un regolamento che ha resistito a più livelli di giudizio e si basa su dati inappuntabili. Quindi è arrivata la novità regionale che, sapientemente, da un lato introduce fasce orarie omogenee per tutto il territorio, in cui è fatto divieto di utilizzare certi apparecchi, dall’altro concede ai Comuni di individuare ulteriori fasce orarie. Il nostro regolamento comunale – aggiunge Venturini – in alcuni casi, fissa orari più rigidi, specie nella fascia serale, mentre la legge regionale ha imposto il divieto di gioco in alcune fasce da noi non ristrette in precedenza.Perciò dal combinato disposto emerge una nuova fascia di restrizione, specie per la fascia 18-20, che non era stata vietata da noi”. 

La Redazione

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