ultime notizie

Attualità, Attualità e Politica, Cultura, Economia, Editoriale, Gaming, Giurisprudenza, In Evidenza

Restyling: Cifone News Blog

Attualità, Attualità e Politica

Richiesta di processo per Luciano Canfora perchè “diffamò” Giorgia Meloni. Il sostegno delle associazioni

Attualità, Attualità e Politica, Gaming

Al Senato il convegno ‘Nuovo allarme ludopatia con l’apertura di nuove sale da gioco’

Attualità, Forze dell'ordine

Bari, inchiesta su truffa per ottenere fondi pubblici di ‘Garanzia Giovani’. Perquisizioni

Attualità

Continuano a tremare i comuni flegrei. Circa 90 terremoti in 24 ore

Attualità, Forze dell'ordine, Gaming

Matera: 150mila euro di sanzioni per gioco d’azzardo illegale

Emilia Romagna, risoluzione sul riordino del gioco. Pucci (Astro) scrive alla Regione

 In Emilia Romagna si discute di riordino del comparto giochi, approvando una risoluzione che impegna la Giunta regionale ad avviare un’interlocuzione con il Governo. A tal proposito l’associazione ASTRO ha deciso di inviare delle osservazioni al Presidente e a tutti i consiglieri regionali della Regione Emilia-Romagna auspicando l’avvio di un dialogo costruttivo.

Così il presidente Astro, Massimiliano Pucci:

“In veste di associazione di rappresentanza degli operatori del gioco legale abbiamo letto con molta attenzione la Vostra risoluzione indicata in oggetto.

Come normalmente avviene per tutte le componenti del sistema economico nazionale, riteniamo possano esservi utili le considerazioni di un’associazione di categoria che, in quanto tale, è direttamente interessata alle iniziative politiche che riguardano il proprio ambito di rappresentanza. Quanto alla specifica finalità della risoluzione approvata dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, ossia quella di impegnare la Giunta Regionale “ad avviare un’interlocuzione con il Governo per mettere ordine nel comparto del gioco d’azzardo in Italia, ritenendo non più rinviabile l’approvazione di una legge di riordino del settore” (obiettivo, peraltro, che l’intero settore invoca da tempo), rappresentiamo che, in data 23 marzo 2023, il Governo ha presentato il DDL contenente la delega fiscale (attualmente all’esame delle VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati) il cui art. 13 contiene la delega al Governo proprio per il riordino delle disposizioni vigenti in tema di giochi pubblici, i cui principi e criteri direttivi lasciano ampio spazio per affrontare (anche attraverso forme di concertazione con le Regioni e gli enti locali) buona parte delle tematiche sollevate nella Vostra risoluzione.

Non intendiamo, sottrarci all’esame delle tematiche affrontate nella Vostra risoluzione, le quali meritano la massima considerazione. Oltre a condividere, come già detto, la necessità di un riordino complessivo del sistema del gioco pubblico legale, sosteniamo con forza la vostra richiesta affinché ‘i dati relativi al gioco d’azzardo vengano resi disponibili senza alcun vincolo sul sito di ADM (…)’. Riterremo altresì utile una raccolta dei dati, anch’essi scorporati per ogni ambito di competenza delle aziende sanitarie locali (da rendere pubblicamente disponibili), riguardanti il numero di pazienti, affetti dalla dipendenza da gioco, presi in carico dai centri per la cura delle dipendenze (pubblici e privati accreditati). Pur sapendo, infatti, che la dimensione del fenomeno della dipendenza da gioco non si esaurisce nel numero dei pazienti in cura, una tale banca dati contribuirebbe comunque a dare riferimenti obiettivi alle analisi del fenomeno. A proposito di numeri, ci permettiamo invece di dissentire sulla metodologia utilizzata nell’elencazione numerica riportata nella premessa del documento in esame. Infatti, elencare dei numeri in modo decontestualizzato e, per alcuni di essi, omettendo di riportare i relativi indicatori di tendenza (il c.d. trend) disvela un intento propagandistico che certamente non giova alla causa.

Per quanto riguarda, ad esempio, il numero di Slot e VLT in esercizio nell’anno 2021, vengono indicate, in maniera “secca”, 321.136 unità, senza che questo numero sia inserito in un contesto comparativo che consenta, a chi legge, di percepire quale sia l’effettivo trend del fenomeno. Ebbene, innanzitutto il numero è inesatto perché nell’anno 2021 gli apparecchi (Slot e VLT) in esercizio erano 311.331 (fonte Libro Blu ADM). Ma ciò che più rileva non è tanto l’inesattezza del numero (anche se denota comunque una certa approssimazione) quanto l’assenza di un serio approccio metodologico che avrebbe consentito di evidenziare, non solo che si tratta di un dato in costante decrescita (si è passati da 321.111 apparecchi in esercizio nel 2019 ai 311.331 apparecchi in esercizio nel 2021) ma, soprattutto, che, per effetto della legge di stabilità del 2016, del decreto legge n.50/2017 e del decreto direttoriale AAMS del 30 marzo 2018, dal 1° gennaio 2020 non possono più essere rilasciati i nulla osta di esercizio per le AWP (il che determina il definitivo venir meno della possibilità di aggiungere nuovi apparecchi al parco macchine esistente) e, sempre per effetto delle suindicate normative, il numero di AWP in esercizio è diminuito, soltanto tra il 2017 e il 2018, di circa 130.000 unità.

Quanto all’indicazione del rilevante numero dei siti di scommesse on line inibiti dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (8.972), questo numero dovrebbe far riflettere sull’ampiezza del fenomeno del gioco illegale on line e su quanto, perciò, sia velleitario credere che una politica di ridimensionamento del gioco legale a distanza riuscirebbe a ridimensionare anche la domanda anziché (come è intuibile prevedere) dirottarla verso l’offerta illegale.

Sarebbe risultato utile, a nostro sommesso avviso, dare rilievo, nell’ambito delle riflessioni dedicate al gioco a distanza, al fatto che il gioco a distanza legale presenta dei rilevanti elementi di differenziazione rispetto a quello esercitato sulle piattaforme non autorizzate dalla ADM: integrale tracciabilità di tutte le movimentazioni finanziarie, severi obblighi, a carico dei concessionari, di segnalazione delle operazioni sospette che avvengono sui conti di gioco, registri di autoesclusione e di autolimitazione dei giocatori, ecc. E si tratta di cautele che i concessionari non possono eludere, essendo infatti sottoposti ad una costante e incisiva attività di vigilanza da parte di ADM. Analoghe cautele, e correlati controlli, già riguardano anche il c.d. gioco fisico per il quale la nostra associazione, già da tempo, raccomanda al legislatore nazionale di aggiungere l’inserimento dei registri di autoesclusione e di soluzioni tecnologiche (già disponibili e sperimentate nei prototipi) che consentano di inibire gli eventuali comportamenti compulsivi dei giocatori.

Sul ruolo del gioco legale come presidio di legalità si concentrano le nostre ulteriori riflessioni, motivate dal suo mancato riconoscimento (se non, addirittura, dal suo disconoscimento) nella risoluzione approvata dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna.

Sul problema delle infiltrazioni mafiose segnalate dalla Commissione nazionale antimafia, a cui si fa riferimento nella premessa della risoluzione, rileviamo che, se da una parte è vero che dalla relazione emerge l’esistenza di fenomeni di infiltrazione criminale anche nel settore del gioco legale (come peraltro, aggiungiamo noi, risulta avvenire in altri settori imprenditoriali come, ad esempio, l’edilizia, la ristorazione, lo smaltimento dei rifiuti, ecc.) dall’altra, ci preme segnalarvi che, dalla stessa relazione della Commissione antimafia, emerge anche l’importanza del gioco pubblico legale come argine alla possibilità che l’intera gestione di questo mercato possa trasferirsi interamente nelle mani della criminalità.

L’omissione di quanto riportato nella stessa relazione della Commissione nazionale antimafia sul ruolo del sistema del gioco pubblico come argine alla criminalità denota, anche qui, un’intenzione propagandistica che mal si concilia con un serio approccio analitico. Citiamo, tra le varie dichiarazioni rilasciate dagli esperti auditi dalla Commissione Antimafia, quella del dott. Antonio del Coco, Presidente della Sezione Penale della Corte d’Appello di Lecce: “L’offerta di gioco illegale viene sempre ravvivata dalla remunerazione di una vincita che è sicuramente superiore a quella che si può ottenere nel gioco legale, che è costantemente monitorato e costantemente sottoposto a limitazioni e controlli. Il gioco illegale, peraltro, è appetibile da parte delle associazioni criminali perché si tratta di un terreno dove l’associazione criminale si muove in  maniera molto più confacente a quelli che sono i suoi criteri ispiratori, tra questi, in primo luogo, la possibilità di ottenere guadagni enormi perché ovviamente non tassati”.

Riportiamo, di seguito, anche la dichiarazione, contenuta nella stessa relazione, rilasciata dal dott. Federico Cafiero De Raho (l’ultima, dinanzi alla Commissione parlamentare antimafia, in veste di Procuratore nazionale antimafia): “è evidente che il gioco legale evita la proliferazione del gioco illegale; è fin troppo evidente che laddove non vi siano aperture per accogliere le scommesse di coloro che sono abitualmente dediti al gioco si aprono le porte dell’illegalità e costoro troveranno sicuramente possibilità per proseguire nelle scommesse o nel gioco attraverso l’offerta della criminalità organizzata. D’altro canto è sempre stato così, in ogni settore: là dove si chiude un settore la criminalità organizzata mafiosa interviene per poter sopperire all’emergenza”.

***

Bisognerebbe sempre tener conto della complessità che caratterizza i fenomeni sociali. Dal lato della politica, la negazione della complessità rappresenta il viatico solo per soluzioni propagandistiche o ideologiche (lo vediamo anche rispetto ad altri temi che stanno contrassegnando il dibattito politico).

Dal lato, invece, dei “portatori di interessi”, la negazione della complessità, entro cui gravitano gli stessi “interessi”, serve solo ad alimentare un modello sociale fondato sulla sommatoria dei diversi “egoismi”. In entrambi i casi, a risentirne è soltanto la qualità del dibattito e delle soluzioni che ne possono scaturire. Ringraziandovi per l’attenzione prestataci, ci rendiamo fin d’ora disponibili per un dialogo sereno e costruttivo che consenta di ricercare le possibili soluzioni agli importanti temi affrontati nella Vostra risoluzione, allo scopo di dare una spinta propulsiva al riordino del settore dei giochi”.

La Redazione

Condividi

Articoli correlati

Video