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Belluno, misure più restrittive sul gioco. Distante (Sapar): “Tutti tentano di erigersi a detentori morali per qualche voto in più!”

Belluno – Non risparmia nessuno Domenico Distante, presidente Sapar, sempre in prima fila nella difesa del gioco legale. Questa volta, con una lunga nota, si rivolge a Pd e Fratelli d’Italia che a Belluno appoggiano il sindaco nella decisione di stabilire fasce orarie per slot e sale giochi, optando per misure più restrittive rispetto alla legge regionale in vigore nel Veneto. Così Distante accusa: “Ma tutti, dal Pd a Fratelli d’Italia, in base alle circostanze elettorali tentano di erigersi a detentori morali, nei finti panni dei difensori dei più deboli per conquistare qualche voto in più e per promettere in qualche modo pannicelli caldi come la riduzione della Tari agli esercizi commerciali per cercare di allargare il consenso, seppur temporaneo”. E poi ha aggiunto: “Una scelta scellerata, apodittica e inutile quella di sostenere ancora una volta l’adozione di misure che non hanno alcuna utilità (mai dimostrata scientificamente) per la riduzione delle ludopatie ma che al contrario, oltre a non arginare il problema, generano difficoltà per la tenuta di un settore con ricadute negative sul piano occupazionale. Siamo davvero alla follia. Questi signori, a vario titolo, non avendo un reale quadro della situazione su quanto sta accadendo in Italia, si appellano esclusivamente ai dati del Serd, ma potrebbero farlo anche per le tossicodipendenze o per le dipendenze dall’alcol, cifre ben diverse che pur rappresentando una problematica di alto rilievo sul piano sociale, non vengono affrontate come dovrebbero. Più volte abbiamo sottolineato come il raggiungimento di obiettivi comuni, per i quali siamo sempre stati disponibili al confronto pur di trovare soluzioni condivise, non debba passare attraverso il proibizionismo poiché siamo del parere che questo rappresenti la cura peggiore della malattia. In diverse Regioni hanno affrontato in modo più concreto il problema (Puglia, Abruzzo e Liguria) ponendo al centro delle priorità anche la tutela dell’occupazione. Se il regolamento comunale appare “migliorativo” rispetto a quello della Regione Veneto ci piacerebbe conoscere, ma con dati alla mano, quali siano stati fino ad oggi i benefici effetti, considerando oltretutto che le limitazioni agli orari di apertura di sale gioco o sale scommesse non solo non costituiscono un valido deterrente per il contrasto alle ludopatie alla pari dell’inutile “distanziometro”, ma risultano estremamente limitative nell’esercizio dell’attività di impresa che ricordiamo è autorizzata dalla legge italiana. […]E’ ridicolo che si evidenzino ‘i gravi danni alla comunità’ di Belluno facendo poi riferimento agli interessi di pochi. Come dire che sul piatto della bilancia dovremmo chiudere tutte le attività di gioco senza considerare in alcun modo che queste forme di proibizionismo di facciata, producono solo illegalità che della ludopatia ne fa un ottimo alleato. […] Le considerazioni a margine evidenziano ancora una volta la drammatica assenza di una normativa quadro nazionale che consente ora a quel sindaco, ora a quell’altro, piuttosto che di qualche presidente di Regione di dire tutto e il contrario di tutto, non avendo consapevolezza alcuna dei danni che si producono in un settore che alimenta l’economia italiana”.

La Redazione

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