Il caso Beppe Iori scuote le coscienze degli addetti al settore, così dopo Astro (http://cifonenews.comma3.com/astro-dalla-parte-di-beppe-iori-costretto-a-ritirare-700-slot-dalle-sue-aziende/ ) anche l’associazione Sapar interviene in difesa dell’imprenditore di Reggio Emilia costretto a ritirare 700 slot dalle sue aziende. In molti esercizi commerciali infatti avrebbero spento arbitrariamente gli apparecchi, richiedendo al gestore, in modo coercitivo, una diversa ripartizione dei margini a proprio vantaggio.
A tal proposito il presidente Domenico Distante in una nota ha dichiarato: “Il rincaro del cosiddetto ‘cassetto’, ovvero della percentuale suddivisa tra gestore degli apparecchi ed esercente, ripropone in maniera più che realistica una lunga serie di criticità e di problemi che affliggono da tempo il settore degli apparecchi da gioco. Ritengo del tutto arbitrario il comportamento di questi esercenti, i quali non osservando i precisi obblighi esistenti sul collegamento telematico alla rete, rischiano di provocare una violazione i cui effetti chiamano in causa la diretta responsabilità del gestore, determinando a carico dello stesso un inevitabile danno economico. Tale condotta non può che peggiorare la situazione rendendo i gestori ostaggio non solo del Governo ma anche dell’effetto della globalizzazione di un mercato esposto anche a questi rischi”. Sapar nell’esprimere la solidarietà all’associato, nel confermare il proprio sostegno al fine di promuovere qualsiasi azione legale tesa a ristabilire le regole sottolinea che le nuove disposizioni di legge che hanno determinato il ripetuto aumento del Preu, hanno obbligato i gestori alla riduzione della percentuale in favore dell’esercente oltre che imporre allo stesso la sostituzione del parco macchine con enorme aggravio in termini di investimenti.
La Redazione