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Conte ai tedeschi: “Stiamo scrivendo una pagina di storia non di economia”

“Io e la Merkel abbiamo espresso due visioni diverse durante la nostra discussione. Ne approfitto e lo dico a tutti cittadini tedeschi: noi non stiamo scrivendo una pagina di un manuale di economia, stiamo scrivendo una pagina di un libro di storia“. E’ il premier Conte a dichiararlo, questa volta però entrando nelle case dei tedeschi. Lo fa con un’intervista alla tv tedesca Ard in cui spiega il suo punto di vista sulla necessità di un’azione comune da parte dell’Unione europea per gestire l’emergenza sanitaria ed economica legata alla pandemia da Covid-19. “E’ un’ emergenza della quale non è responsabile nessun singolo Paese, non si tratta di tensioni finanziarie. L’Ue come risponde? L’Ue compete con la Cina, con gli Usa che hanno stanziato 2mila miliardi per reagire, in Ue cosa vogliamo fare? Ogni Stato membro vuole andare per conto suo? Se la reazione non sarà coesa, vigorosa, coordinata, l’Europa diventerà sempre meno competitiva nello spazio globale di mercato.L’Europa – ha detto Conte in un altro passaggio dell’intervista – deve mostrare se è una casa comune europea, una casa in grado di dare una risposta a una sfida epocale. L’Europa deve mostrare se è cresciuta per i suoi compiti; nel segno di come fu concepita da Schuman, De Gasperi e Adenauer”.

E poi il premier italiano è tornato sulla questione eurobond, ricordando che “L’Italia ha sempre pagato i suoi debiti e continuerà a farlo. Vorrei ricordare che il meccanismo degli eurobond non significa che i tedeschi dovranno pagare un solo euro per i debiti italiani ma agire insieme per ottenere migliori condizioni economiche a beneficio di tutti”. Per quanto riguarda i coronabond invece sarebbero “soltanto una reazione comune per avere condizioni favorevoli sul mercato”, ha continuato. “Anche per poter finanziare gli sforzi di questa ricostruzione, in modo che tutti se ne giovino”, ha spiegato Conte.

“Io rispetto l’opinione di Angela Merkel con la quale ho eccezionali relazioni. E rispetto l’opinione di tutti. Ma attenzione: qui non parliamo di shock asimmetrici. Qui non parliamo dei problemi finanziari di un solo Paese. Come può l’Europa, di fronte a una sfida epocale come quella attuale, pensare di tornare a usare strumenti concepiti in un altro tempo, in cui erano in vigore anche altre regole da tempo superate?”

E ancora: “Abbiamo dato assoluta priorità alla protezione della salute dei cittadini, sin dall’inizio siamo stati in stretto contatto con scienziati ed esperti, abbiamo preso misure severe, e abbiamo progressivamente verificato che fossero adeguate. Abbiamo agito nella massima trasparenza. Questa va sempre garantita ai cittadini. Queste sono le specificità del modello italiano, che è stato più volte riconosciuto come particolarmente efficace dall’ Oms”.

La Redazione

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