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Covid-19: dal 4 maggio fase 2. L’Italia riparte ma nulla sarà come prima.

Dal 4 maggio l’Italia dovrebbe iniziare la sua lenta ripresa dopo il lungo lockdown per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. Ma nulla sarà come prima. Lo sa bene il premier Conte che durante la riunione con il comitato tecnico scientifico ha dichiarato: “La tutela della salute resta al primo posto, però i motori del Paese non possono restare spenti troppo a lungo”. Si è detto preoccupato “per la tenuta psicologica dei cittadini, per l’ordine pubblico e per l’impatto delle chiusure sull’economia. La curva dell’epidemia si è stabilizzata, dunque entriamo nella fase della massima attenzione, che ci impone a mantenere prudenza e rigore”. Per questo nella cosiddetta fase 2 le abitudini quotidiane dovranno cambiare in maniera radicale rispetto al passato. Agli scienziati Conte ha rivolto una richiesta specifica: “Elaborare un programma con l’ausilio di esperti di modelli organizzativi del lavoro, sociologi, psicologi, statistici per arrivare a modelli di convivenza con il virus”. La curva epidemica e dunque l’indice di contagio R0 rimane la bussola da seguire perché, come ha sottolineato il ministro Di Maio “se sbagliamo i tempi torniamo in lockdown e ricominciamo da capo”. Il premier già nelle prossime ore, in vista della scadenza del dpcm del 13 aprile, vedrà i rappresentanti delle imprese e dei sindacati, oltre alle Regioni, per decidere come allargare il novero delle attività consentite. L’idea è di individuare le categorie di aziende (all’interno dei codici Ateco) legate alle filiere strategiche come alimentare, farmaceutica e sanitaria. Ma le riaperture mirate riguarderanno anche la manifattura, in particolare la meccanica, l’edilizia e il commercio, soprattutto quello all’ingrosso. Ovviamente le aziende dovranno rispettare i criteri del distanziamento sociale e nel caso prevedere l’obbligo di mascherina e altri protocolli di sicurezza.  Per gli uffici bisognerà privilegiare lo smart working, mentre per chi va in sede si dovranno prevedere turni alternati divisi per orario o per fasce giornaliere. Il metro di distanza dovrà essere sempre garantito, dunque lo spazio tra le postazioni dovrà essere più ampio. La stessa regola si applicherà ai negozi e a tutti gli altri settori che prevedono la presenza dei clienti. Vuol dire che per fare acquisti bisognerà continuare ad entrare scaglionati. Rimarrà l’obbligo per i lavoratori che hanno contatti con il pubblico di indossare guanti e mascherine. Dispositivi che anche i cittadini dovranno avere sempre con sé in modo da poterli utilizzare quando si trovano con altre persone o devono entrare nei negozi. Si lavora anche sul fronte della patente di immunità da Coronavirus con esami sierologici (http://cifonenews.comma3.com/patente-di-immunita-al-coronavirus-che-cose/) e la tracciabilità dei positivi tramite App. Di queste ultime si sa che il download dovrebbe essere volontario e che grazie al Bluetooth sarà in grado di rilevare i codici degli smartphone che ha incrociato. In caso di positività di un individuo, gli altri verranno avvisati senza che l’informazione sull’identità del malato possa essere ricostruita. Rimane fondamentale per il contenimento del Covi-19 la capacità di fare tamponi a tappeto.

La Redazione

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