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Dit: “La ludopatia non si sconfigge chiudendo i centri scommesse. Chi lo pensa fa, solo mera demagogia”. FI: “La querelle sulla distanza è frutto di un’ideologia ipocrita”. Pellegrino: “Il tema portante è prevenire una piaga sociale”

Tra i sostenitori che hanno votato favorevolmente la modifica della legge regionale pugliese sul gioco (http://cifonenews.comma3.com/il-consiglio-regionale-della-puglia-approva-la-modifica-distanze-dai-luoghi-sensibili-da-500-a-250-mt-solo-per-le-nuove-sale-giochi/) il gruppo di Direzione Italia della Regione Puglia composto da Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini i quali, all’indomani del consiglio hanno commentato: “C’è un errore che va evitato e sul quale i colleghi del Movimento 5 Stelle creano malintesi e fanno liste di proscrizione tra coloro che sarebbero i ‘buoni’ e i ‘cattivi’: i centri scommesse autorizzati non hanno nulla a che vedere con il gioco d’azzardo. Anzi la loro presenza consente controlli che le bische non hanno. Ma soprattutto la ludopatia, malattia da gioco gravissima, non si sconfigge chiudendo i centri scommesse o spostandoli di qualche metro da scuole, chiese od ospedali. Chi lo pensa fa, solo mera demagogia. Per questo oggi abbiamo votato, insieme alla maggioranza, una modifica alla legge regionale consentendo ai centri già esistenti di non chiudere anche se non rispettano la distanza prevista dai punti definiti sensibili e di prevedere, invece, una riduzione della distanza (da 500 a 250 metri) per quelli di nuova apertura. Abbiamo voluto salvaguardare anche un livello occupazionale che in Puglia riguarda migliaia di dipendenti che avrebbero potuto rischiare il proprio posto di lavoro. E’ chiaro che la ludopatia rimane una delle piaghe peggiori e chi si ammala finisce per mettere a repentaglio l’intero patrimonio familiare oltre che la propria salute. In questo caso è necessario che la prevenzione venga potenziata, così come gli stessi controlli nei centri che hanno tutto l’interesse ad avere giocatori sani e non patologici”.

Favorevoli alla modifica della 43/2013 anche i consiglieri di Forza Italia Nino Marmo, Giandiego Gatta e Domenico Damascelli e Francesca Franzoso. “Si rischia davvero di cadere nel ridicolo, discutendo se 250 metri di distanza delle case da gioco legali dai punti sensibili possano salvare qualcuno dalla ludopatia oppure no. Come se fosse questo a poter veicolare o limitare una patologia. Siamo senza parole davanti a una tale ipocrisia: oggi, chiunque, adulto o adolescente, può giocare utilizzando anche solo il telefono cellulare e c’è chi conduce una battaglia fumosa sulla ubicazione delle sale. Ciò senza considerare i danni che si produrrebbero a coloro che hanno investito per mettere su un’impresa legale, che crea un ampio bacino occupazionale sul territorio. La querelle sulla distanza è un falso problema, frutto di un’ideologia ipocrita che parte da una premessa sbagliata: quella secondo cui anche le case da gioco autorizzate siano ‘patogene’, quando è dimostrato che ciò che si insedia in modo legale esclude in automatico tutto ciò che non lo è. Bisogna investire sulla cultura e sull’educazione, perché sono le uniche armi che si possono fornire ai cittadini per difendersi da ogni forma di vizio patologico. E bisogna occuparsi, cosa che non si sta facendo, della cura e dell’assistenza di chi, purtroppo, è entrato in un tunnel distruttivo per la sua esistenza. È questo l’approccio più serio e concreto che è necessario adottare”.  

Anche il presidente de La Puglia con Emiliano e vicepresidente della III Commissione Sanità, Paolo Pellegrino, si sofferma sul problema della prevenzione alla ludopatia, dichiarando: “Dal mio punto di vista il tema portante non è il balletto di cifre sulle distanze delle attività di scommesse e giochi dai luoghi sensibili (anche perché dilaga sempre più il gioco online e su app per tablet, smartphone e pc, e quindi non c’è distanza fisica che tenga) ma cosa possono e devono fare le istituzioni per prevenire una piaga sociale che rovina economicamente e socialmente le famiglie e che purtroppo attira sempre più i giovanissimi nella spirale del guadagno immediato e facile. Questa è una legge dal forte impatto sanitario. E mi auguro che a livello nazionale il Governo definisca una volta per tutte, dopo gli iniziali e roboanti annunci sul giro di vite, regole chiare e precise per contrastare il gioco d’azzardo”. 

La Redazione

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