“Chiediamo l’immediata sospensione, fino alla cessazione dello stato di emergenza, dei termini per il versamento, da parte dei concessionari, del prelievo erariale unico, dell’imposta unica e dei canoni di concessione e di qualunque somma dovuta per la gestione telematica degli apparecchi da intrattenimento e per la raccolta delle scommesse e del bingo, con pagamento, successivo alla cessazione dello stato di emergenza, esclusivamente in forma dilazionata in 12 rate mensili” E’ quanto chiede il presidente SgI, Stefano Zapponini a fronte dell’ultimo decreto governativo sull’emergenza epidemiologica da Covid-19 che sta coinvolgendo l’intero territorio nazionale. Sistema Gioco Italia chiede l’introduzione di “misure urgenti ed indispensabili per poter gestire il fermo delle attività di gioco, con l’obiettivo di assicurare la sostenibilità finanziaria, nei prossimi mesi, delle reti organizzative e dell’intera filiera che garantisce gli investimenti e la gestione dei giochi pubblici”. E ancora aggiunge Zapponini: “Chiediamo l’individuazione per il settore del gioco legale, al pari degli altri settori economici del Paese impattati dall’emergenza, di misure economiche strutturali di sostegno ed indennizzo. Celere previsione di forme di Cassa integrazione in deroga sia per aziende del settore che possono già usufruire di Cig e Fondo integrazione salariale sia per quelle che, a legislazione vigente, non possono beneficiarne. Si richiede, inoltre, l’apertura di un tavolo tecnico di confronto, per gestire le numerose problematiche legate alla gestione operativa e rispetto degli adempimenti concessori (a mero titolo di esempio: impatto su tutti i livelli di servizio, rischio di decorrenza dei termini per la riscossione delle vincite per i punti vendita chiusi, termini di decadenza dei nulla osta delle Awp, difficoltà nel rispetto dei livelli di servizio nonché del raggiungimento del 25 percento dei controlli sulla rete Adi, difficoltà nel ritiro dei Noe e Nod, gestione dei contenziosi in corso legati a contestazioni pervenute di recente e per le quali eventuali valutazioni di scritti difensivi da parte di Adm possono subire rallentamenti che costringono i soggetti a effettuare versamenti che potrebbero evitare in ipotesi di archiviazione, ecc.)”.
La Redazione