“Ai sensi dell’art. 5, comma 6, della legge regionale 14 febbraio 2014, n. 1, ai fini dell’accesso ai contributi da parte di esercizi pubblici, commerciali e altri luoghi deputati all’intrattenimento, costituisce requisito essenziale l’assenza, nei locali di tali attività, di apparecchi per il gioco lecito“. Il gioco dunque è stato categoricamente escluso dal sostegno che la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia prevede a favore di start-up costituite da giovani che non hanno ancora compiuto 40 anni di età. Lo si legge nel Regolamento concernente criteri e modalità per la concessione di contributi ai sensi dell’articolo 25, comma 1, lettera a), della legge regionale 22 febbraio 2021, n. 3 (Disposizioni per la modernizzazione, la crescita e lo sviluppo sostenibile verso una nuova economia del Friuli-Venezia Giulia “SviluppoImpresa”), pubblicato sulla Gazzetta delle Regioni del 18 giugno.
Non è la prima volta che il Friuli Venezia Giulia decide di escludere le attività di gioco da agevolazioni e sostegni. Anche nel Regolamento per usufruire degli interventi per l’innovazione delle imprese del manifatturiero e del terziario, venivano esclusi gli esercizi pubblici e commerciali con apparecchi per il gioco legale.
La Redazione