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Il Ceis Treviso nelle Scuole contro il gap per “giocare a prevenire”

Non si ferma l’attività di CEIS Treviso sulla sensibilizzazione nei confronti delle dipendenze. Si è tenuto all’Istituto Giorgi-Fermi di Treviso un incontro sul progetto GAP – Gioco d’Azzardo Patologico che ha portato gli operatori della cooperativa sociale di viale Felissent a incontrare 305 studenti di 7 Istituti superiori in tutta la Marca. L’iniziativa, in essere annualmente dal 2021 e già rinnovata anche per l’anno scolastico 2023-2024, è finanziata dall’ULSS2 Marca Trevigiana e vede come capofila la Cooperativa Sociale Olivotti.

“Besta”, “Turazza”, “Fermi”, “Giorgi” e “Luzzatti” a Treviso, “Scarpa” a Motta di Livenza e “Corazzin” a Oderzo (sede del “Cerletti” di Conegliano): questi i 7 istituti della Marca coinvolti nel progetto GAP – Gioco d’Azzardo Patologico che hanno raccolto la proposta del SerD (Servizio Dipendenze) di Treviso e di CEIS Treviso di lavorare con 16 classi sui temi della ludopatia. Le due operatrici qualificate – Ilaria Gastaldo e Martina Fighera – hanno strutturato 3 incontri per ogni classe per 6 ore di formazione in totale, lavorando sul coinvolgimento dei ragazzi attraverso attività di brainstorming, giochi di gruppo, dialogo condiviso e questionari che hanno rispecchiato lo slogan scelto per l’iniziativa: “Giochiamo a prevenire”.

Lo scopo è quello di sensibilizzare, informare e rendere consapevoli i ragazzi e le ragazze, favorendo in loro il pensiero critico e valutativo rispetto ai richiami delle sirene di guadagni facili e divertimento spensierato. Su questi temi gli studenti si sono dimostrati particolarmente attenti e curiosi, tanto da raccogliere numerosi la proposta di realizzare un elaborato conclusivo del progetto, utilizzando qualsiasi modalità creativa: la richiesta è stata quella di immaginare dei prodotti informativi/pubblicitari di contrasto al gioco d’azzardo rivolti ai loro coetanei. “Anche quest’anno abbiamo raccolto dei feedback preziosi, non solo dai ragazzi e dalle ragazze ma anche dagli insegnanti, che si sono dimostrati sensibili e attenti ai bisogni dei loro studenti” – spiegano le Gastaldo e Fighera – “Dai numerosi confronti in classe emerge che i giovani sono a conoscenza di che cosa sia il gioco d’azzardo e che sono desiderosi di un confronto più assiduo sul tema delle dipendenze. Tutto questo dimostra la necessità di continuare a sviluppare progetti di prevenzione nelle scuole per consegnare ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti e le strategie utili per difendersi con coscienza dai rischi oggettivi causati da ogni tipo di abuso“.

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