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Il post di denuncia di Baroni (M5S): “legge nazionale sul gioco è un favore alle lobby”

Una legge nazionale che regolamenti il gioco non serve, anzi sarebbe un favore alle lobby dell’azzardo «per superare i blocchi all’offerta voluti da sindaci e governatori coscienziosi». È quanto afferma il deputato cinquestelle Massimo Enrico Baroni in un lungo post sul proprio profilo Facebook. Secondo il pentastellato  “ La dichiarazione dello stesso ex sottosegretario con delega ai giochi Baretta, in sede di conferenza Stato Regioni del 2017, “Il gioco d’azzardo è sfuggito al controllo dello Stato” è inequivocabile e la situazione non è cambiata.
Il gioco d’azzardo non è mai stato realmente sotto controllo dello Stato, ma viene surrettiziamente deregolamentato da multinazionali che hanno asservito parti dello stato ai loro interessi economici, in cambio di quattro spiccioli e danni inenarrabili al tessuto sociale, culturale ed economico. Inaccettabile è l’idea che gli enti locali, che provano a salvaguardare la salute dei loro cittadini, vengano compressi nella loro autonomia organizzativa e amministrativa, da norme statali volute da grigi burocrati turboliberisti che vogliono far prevalere il principio di libera circolazione dei servizi e il principio di libertà d’impresa, su quello preminente di tutela della salute collettiva dei loro concittadini. Tali funzionari – continua Baroni – non rispettano le sentenze giudiziarie oltre che l’indirizzo politico della maggioranza e sono in odore di connivenza con le multinazionali del gioco. Abbiamo visto come il regolamento nazionale emanato da AGCOM sul divieto della pubblicità, scritto a quattro mani con ADM e chissà con chi altro, sia un colabrodo che grida vendetta alla lealtà dei funzionari dello stato. E suggeriscono che tali norme siano state scritte per compiacere le multinazionali del gioco. Per questa ragione auspico un “SUNSHINE ACT” urgente, un codice della trasparenza TOTALE sull’azzardo, per monitorare tutti i trasferimenti di valore, (monetari, brevettuali ed azionari), di tipo diretto o indiretto, oltre a tutte le relazioni di vantaggio, comprese le assunzioni di parenti e conviventi, instaurate attraverso accordi da parte dell’industria dell’azzardo, nei confronti di ogni dipendente pagato con soldi dello stato, che spesso avrebbero funzioni di controllo e di leale interpretazione del dettato costituzionale, e che troppo spesso vediamo come funzione tradite. E auspico multe salatissime, almeno di cinquanta volte il valore delle omesse dichiarazioni nei confronti dell’industria dell’azzardo qualora continuasse ad occultare tali relazioni di vantaggio e trasferimenti di valore, anche sotto forma di marketing e product placement.
I cittadini hanno diritto di sapere chi è foraggiato dall’industria dell’azzardo e in quale modo.
Saranno i cittadini stessi a trarre le loro debite conclusioni, caso per caso.

Per tornare alla norma nazionale voluta dalle lobby, non si può trattare allo stesso modo comuni come Sanremo, Venezia o Campione d’Italia con altri Comuni i cui Sindaci hanno deciso, in scienza e coscienza, di limitare l’offerta oraria di azzardo per salvaguardare la salute dei loro cittadini e delle loro famiglie. Sono territori diversi che meritano norme diverse, autodeterminate. L’autodeterminazione basata su istruttorie precise relative ai dati dei malati da gioco d’azzardo della aziende locali sono finalizzate al principio di precauzione sulla diffusione della malattia, ambientalmente indotta proprio dalle multinazionali. Tali principi sono ribaditi in ogni sede giudiziaria nelle sentenze sui ricorsi avversi ai coraggiosi sindaci che hanno deciso di dare una sonora regolata all’offerta fuori controllo di azzardo sui loro territori. Siccome le società dell’azzardo hanno perso coi ricorsi locali – conclude Baroni – ci riprovano usando l’ADM e la Ragioneria Generale dello Stato come i loro personali uffici legislativi. Chi nel Movimento 5 Stelle si è spaccato la schiena in questi anni, come i Senatori Matteo Mantero e Giovanni Endrizzi, per indagare e denunciare tali perversi meccanismi statali e legislativi, non permetterà tutto questo”.

La Redazione

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