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Ippica, Chiodi: ” In questi anni è mancato un piano, un progetto, una strategia per il futuro”.

“Bisogna fare in modo che gli ippodromi rappresentino dei luoghi confortevoli e moderni, in grado di offrire servizi al passo con i tempi e in grado di attrare le nuove generazioni, sempre più lontane al mondo dell’ippica. Quello che è mancato in questi anni è stato un piano, un progetto, una strategia per il futuro. È necessario aprirsi in maniera più credibile ai mercati internazionali nonché sviluppare negli operatori di settore un modus operandi più imprenditoriale, con l’apporto di competenze e risorse private, anche attraverso idonee forme di partenariato pubblico-privato, modello di collaborazione tecnica e finanziaria – molto incentivato dal nuovo Codice degli appalti – che favorisce investimenti privati e apporto di competenze specifiche in un’ottica di medio-lungo periodo e di convergenza tra interessi pubblici e privati”. Così Remo Chiodi, direttore generale della neo istituita Direzione per l’Ippica in un’intervista a Equos

“Tra i progetti in cantiere – aggiunge Chiodi – c’è quello di rivedere il sistema delle sovvenzioni affinché tengano conto, in maniera più oggettiva, ad esempio, delle caratteristiche tecniche degli ippodromi, della loro capacità di organizzazione, della loro attrattività, senza dimenticare il ruolo strategico che alcuni di essi rivestono anche sul piano delle corse internazionali. Il tutto per creare una classificazione dinamica e meritocratica che permetta di premiare gli ippodromi più virtuosi con una sovvenzione più alta, con un maggiore numero di corse e con una dotazione di premi più consistente e omogenea, a parità di fasce. Il nuovo metodo di classificazione comporta dunque la necessità di un “aggiornamento continuo” dell’offerta proprio in ragione della dinamicità del modello, che può permettere di anno in anno un passaggio da una fascia all’altra in funzione degli investimenti fatti e dei risultati raggiunti”.

La Redazione

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