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La “campagna elettorale”dei tabaccai contro il proibizionismo di Bonaccini

 Era il 5 dicembre quando il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, aveva promesso a Fit e Sts, scesi in piazza per manifestare contro la legge regionale in materia di gioco, una riflessione di 15 giorni sulla possibile proroga della normativa che scongiurerebbe la chiusura delle sale scommesse e dei corner di gioco posti in prossimità di luoghi sensibili (https://www.tabaccai.it/index.php/press-room/comunicati-stampa/2593-tra-15-giorni-si-conoscera-il-destino-dei-giochi-in-emilia-romagna).
Questa proroga non è mai arrivata. Così tabaccai, baristi e titolari di corner scommesse dell’Emilia Romagna scendono in campo contro Bonaccini, ormai governatore uscente che cerca la riconferma il 26 gennaio, invitando tutti i clienti a non votarlo per difendere la libertà del gioco legale. La “campagna elettorale” contro il presidente la si fa con una locandina in questi giorni affissa “in ogni bar, in ogni tabaccheria, in ogni sala dedicata, in ogni sala scommesse, in ogni sala da intrattenimento, in ogni punto gioco, in ogni circolo” in cui si spiega che con la legge regionale in materia di gioco e distanziometro, circa il 90% dei locali saranno costretti a chiudere i battenti. E questo determinerà la perdita di 10 mila posti di lavoro. Nella locandina si parla di proibizionismo e accanto al volto di Bonaccini viene raffigurato anche quello del vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, notoriamente impegnato nella lotta al gioco d’azzardo, fautore di leggi molto restrittive a riguardo.

Senza proroga – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa – questi esercizi saranno costretti a chiudere del tutto o a licenziare la maggior parte del personale. A conferma di ciò le sentenze del Tar (http://cifonenews.comma3.com/tar-emilia-romagna-linteresse-alla-salute-prevale-su-interesse-imprenditoriale-chiuse-due-sale-gioco/) che appena la scorsa settimana hanno determinato la chiusura di due sale gioco perchè “l’interesse alla salute prevale su interesse imprenditoriale”.

La Redazione

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