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Mah Jong: scovata casa da gioco clandestina, 14 persone denunciate

Prato – Una casa da gioco clandestina è stata scovata dai carabinieri di via Pistoiese. Il sito de La Nazione riporta che circa 14 persone sono state beccate e denunciate.

Le forze dell’ordine della radiomobile e della stazione della città hanno ispezionato un circolo privato. La struttura era stata destinata ad una casa da gioco clandestina.

I carabinieri sono riusciti trovare quattordici cittadini di origine asiatica, tra cui cinque donne e nove uomini, tutti propensi a giocare a Mah Jong. I giocatori sono stati querelati in stato di libertà per aver preso parte ad un gioco d’azzardo. La proprietaria del circolo, una donna domiciliata a Campi Bisenzio, è stata accusata anche per l’organizzazione di gioco d’azzardo. Inoltre sono stati confiscati più di quattro mila euro in contanti.

Il Mah Jong è un gioco da tavolo per quattro giocatori, nato in Cina nel XIX secolo e diffuso prevalentemente negli Stati Uniti, Giappone e in Italia precisamente a Ravenna, ma si sta propagando anche a Milano, Venezia, Firenze, Bologna e Udine. Si tratta di un gioco composto dall’accostamento (coppie, tris e scale), che presenta alcune attinenze con giochi di carte occidentali tra cui scala quaranta oppure ramino. Ogni giocatore deve realizzare degli accostamenti con tutte le proprie schede: il primo che ci riesce vince.

Nel 1945 in Cina, con l’introduzione della Repubblica Popolare, il gioco fu abolito dal nuovo governo comunista della nazione, in quanto il Mah Jong era considerato come uno degli emblemi della corruzione capitalista. La Rivoluzione Culturale reintegrò il gioco, che tornò ad essere uno degli svaghi preferiti della popolazione cinese.

Al giorno d’oggi Mah Jong è conosciuto in tutto il mondo, anche se la popolarità e le regole cambiano da nazione a nazione. Infatti, negli Stati Uniti è giocato spesso dalle donne ed è considerato come un tipo di svago da ”colti”, mentre in Giappone come in Italia i giocatori sono sia uomini che donne ed è visto come un vero e proprio gioco d’azzardo.

 

Katia Di Luna

Giornalista freelance

 

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