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Tar Veneto: ‘Il distanziometro non vale per le sale scommesse’

Napoli si ribella alla riduzione degli orari nelle attività di gioco pubblico

Napoli ha chiaramente manifestato il suo disappunto  verso le limitazioni degli orari di esercizio delle attività di gioco pubblico. Un centinaio di contestatori, preoccupati delle possibili ripercussioni del provvedimento sul mantenimento del posto di lavoro, hanno chiesto un incontro con l’assessore al lavoro della città.

Novità previste nel regolamento comunale e i timori degli addetti

I nuovi orari di apertura delle sale giochi, bingo, scommesse, previsti nel regolamento comunale approvato nell’agosto 2016, preoccupano non poco le maestranze presenti alla manifestazione. Esercitare  l’attività delle sale gioco lecito alle 9.00 fino alle 12.00 e dalle 18.00 alle 23.00, non può che avere un effetto riduttivo sia in tema di incassi che di necessità di forza lavoro. Il timore è che almeno 2000 unità possano essere a rischio licenziamento in seguito alla inevitabile chiusura delle attività. Dati alla mano, dall’entrata in vigore del nuovo regolamento si sarebbero persi per strada già 45 posti di lavoro, nell’area delle sale Bingo, e 400 nelle agenzie di scommesse.

Le richieste

Lo scoramento per l’incertezza che ha preso piede in questa delicata situazione, ha origine anche alla mancata traduzione in realtà delle assicurazioni dell’assessore Enrico Panini su un possibile aiuto. La richiesta di sole tre ore in più di apertura accontenterebbe, a dire dei reclamanti, entrambe le parti in causa evitando lunghe e dannose richieste di risarcimento. Ritenuta paradossale, inoltre, l’entrata in vigore dei nuovi orari nelle sole Napoli e Anacapri, inevitabilmente penalizzati rispetto alle località limitrofe dove tutto procede senza variazioni. I lavoratori saranno nuovamente in marcia con un presidio previsto per il 20 giugno.

 

 

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