Nessun movente per l’omicidio suicidio dei due cinesi nella sala giochi a Prato. Secondo la ricostruzione riportata dall’Ansa, “prima di mezzanotte l’aggressore è entrato nel capannone adibito a sala biliardi, è salito al primo piano, ha cercato il suo ‘bersaglio’ e pare lo abbia attirato verso di sé con una specie di abbraccio, dunque gli ha sparato in faccia uccidendolo all’istante. Poi si è girato su stesso con l’arma in pugno osservando uno per uno gli altri avventori, come se cercasse qualcun altro da uccidere. C’è stato panico, momenti di vera paura, ma – sempre l’Ansa – lo stesso armato si è puntato la pistola a una tempia e si è tolto la vita con un altro sparo. Alcuni clienti terrorizzati hanno lasciato stecche e palline e sono fuggiti per le scale, altri sono saltati dalle finestre e sono rimasti feriti atterrando malamente nel terreno intorno al fabbricato. Alcuni giocatori hanno temuto di essere obiettivo della rappresaglia. Le telecamere della videosorveglianza interna della sala da biliardo parrebbero confermare la dinamica dell’omicidio-suicidio ma sul movente è giallo”.
Le due vittime erano cittadini cinesi di 56 e 55 anni. Ignoti al momento i rapporti che avevano tra loro. Non sono parenti né familiari, non si sa se appartenevano a gruppi criminali rivali o se erano concorrenti in affari. Nell’auto dell’aggressore la polizia ha trovato degli scritti, in particolare una lista di nomi. La squadra mobile considera la pista del regolamento di conti, per soldi, ma non si spiegherebbe il suicidio. Intanto proseguono le indagini degli inquirenti.
La Redazione
