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Palermo, Tar respinge ordinanza sul gioco. Il sindaco non demorde.

Non demorde il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, pur di fronte alla sentenza del Tar Sicilia di sospendere la validità dell’ordinanza comunale sul gioco varata lo scorso dicembre. Secondo il giudice amministrativo infatti sussisterebbe il “grave pregiudizio” arrecato ad un’attività del settore dalla riduzione dell’orario di apertura di 10 ore al giorno, “con la conseguenza che la stessa si vedrebbe costretta a licenziare quasi tutti i 12 dipendenti”.

“Per l’amministrazione resta valido l’impegno per prevenire e contrastare la ludopatia, mettendo al centro dell’attenzione i danni economici, sociali e umani che questa causa a centinaia di famiglie e che non possono essere considerati subordinati a qualsivoglia interessi economici”(http://cifonenews.comma3.com/palermo-160-mila-euro-di-multe-per-gioco-illegale/). E’ quanto ha commentato il primo cittadino di Palermo. Sorpresi dal provvedimento del Tar invece gli assessori Giuseppe Mattina (Attività sociali) e Leopoldo Piampiano (Attività economiche) che hanno dichiarato: “Abbiamo appreso del provvedimento del Tar che ha sospeso l’ordinanza per il contrasto delle ludopatie . Gli uffici erano già al lavoro per modificare l’ordinanza, a seguito di un proficuo e collaborativo confronto con le associazioni degli operatori e delle indicazioni emerse in sede Anci. Di fatto quindi il Tar non avrà motivo di esprimersi nel merito dell’attuale ordinanza che sarà modificata introducendo appunto le differenziazioni di orario fra le diverse tipologie di esercizio commerciale”. Nessuna sorpresa invece per l’associazione Sapar che ha fatto sapere: “Anche il TAR Sicilia, dopo numerose altre sentenze in altre regioni, sembra accogliere le istanze di una sala, chiedendo al comune di Palermo di presentare ulteriori documenti. Il Presidente della Sezione, che aveva già sospeso il regolamento comunale fino a nuova udienza, dichiara che ‘l’orario di apertura si riduce di 10 ore al giorno e la sala si vedrebbe costretta a licenziare quasi tutti i 12 dipendenti….si ritiene la sussistenza dei presupposti per l’accoglimento della proposta istanza cautelare’. Una situazione purtroppo molto comune, che persisterà fintanto che i comuni avranno la facoltà di applicare arbitrariamente sanzioni e regolamenti, senza la guida di una legge chiara e soprattutto uguale per tutti”. 

La Redazione

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