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Pirrello (Agge Sardegna) a Solinas: “Molte imprese chiuderanno definitivamente”

Nonostante la Sardegna sia stata decretata zona bianca, le sale gioco, scommesse e Bingo rimangono chiuse. Immediate le reazioni di protesta da parte degli addetti al comparto. Tra questi, Francesco Pirrello, presidente dell’Associazione gestori giochi elettronici della Sardegna (Agge Sardegna), che, in a lettera aperta al governatore Christian Solinas, scrive: “a nome di tutti gli operatori e imprenditori che agiscono nell’ambito del comparto dell’automatico da intrattenimento o se meglio preferisce del gioco legale le chiedo perché i medesimi debbano ancora sottostare alla restrizioni operative proprie del lockdown imposte con decorrenza del 15 marzo 2020, mentre altre attività più o meno similari hanno potuto e possono tutt’oggi lavorare. Mi permetto di ricordarle che, in ambito regionale nel settore operano direttamente ed indirettamente oltre 100.000 persone, ossia famiglie, cittadini, contribuenti e elettori, che oltre a non avere ancora ricevuto gli ultimi ristori, hanno ancora molti dipendenti in attesa della cassa integrazione nonostante tutto le altre sistematiche problematiche aziendali. Detti operatori non vengono nemmeno citati nella sua ultima ordinanza (la N. 4 del 28/02/2021, prot. N.3/EM); non so se si tratta di una svista odi una dimenticanza, spero che ciò non si ponga nell’alveo delle precedenti scelte politiche che hanno individuato quale impopolare e scomodo il settore che nell’occasione rappresento, tanto da non riconoscergli nemmeno il diritto all’assistenza di Stato. Dette decisioni – incalza Pirrello – appaiono per lo meno immotivate, poste che gli operatori del gioco lecito svolgono un attività di supporto di “esattore precario” per conto dello Stato, contribuendo in tal modo alla remunerazione degli stipendi ed indennità anche dei politici medesimi, i quali però troppo spesso dimenticano la condizioni vessatorie in cui si trovano le tante imprese del settore, che negli anni non hanno mai avuto alcun supporto, nonostante la rilevanza pubblica dell’attività, viste le peculiarità sopra rammentate, come tale sottoposta al controllo della Corte Dei Conti. Vede sig. Presidente, a differenza di altri momenti passati, oggi non ci mortifica e penalizza il fatto di essere continuamente il bersaglio di critiche immotivate e di attacchi derivanti da parte di soggetti incompetenti in materia, ma la certezza che molte imprese dovranno chiudere definitivamente, con ciò ponendo nel nulla i sacrifici affrontati da tante famiglie e privando del posto di lavoro, tanti nostri giovani e familiari su cui abbiamo investito in professionalità e legalità, sissignore legalità dato che ognuno degli addetti ai lavori è regolarmente iscritto in un albo e gli apparecchi costantemente monitorati e controllati on-line dai Concessionari di Rete. Insomma siamo persone per bene che non chiedono privilegi, ma solo di poter continuare a fare il proprio lavoro e dovere nel rispetto, come sempre fatto, delle normative e dei protocolli. Ritengo – ha concluso Pirrello – non sia il caso di dilungarsi più di tanto, sono disponibilissimo ad un incontro per meglio spiegare ed entrare nei dettagli, al momento credo sia stato sufficientemente chiaro evidenziare che l’attività di intrattenimento mediante l’utilizzazione di tali apparecchi (Awp o slot machines) nei pubblici esercizi è sottoposta al pari dell‘attività di somministrazione alimenti e bevande ai sensi dell’art. 86 del T.U.L.P.S. (Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza) ed inoltre essendo un’attività accessoria nulla osta al fatto che non debba essere riattivata, anche perché non espressamente vietata ed elencata (al contrario delle sale giochi, sale scommesse e bingo) nel richiamato Dpcm 14 gennaio 2021″.

La Redazione

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