Tutti assolti, perché il fatto non sussiste. Si conclude così a Torino il processo d’appello sui finanziamenti regionali al Casinò di Saint-Vincent. Il gup Paolo De Paola ha assolto tutti gli accusati per truffa ai danni dello Stato nell’ambito del processo sui 140 milioni di finanziamenti pubblici erogati al Casinò di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015. Finanziamenti approvati dall’ente pubblico in qualità di proprietario della società. In apertura dell’udienza la procura generale ha rinunciato all’appello per intervenuti termini di prescrizione. Così per Augusto Rollandin, Ego Perron, l’ex amministratore unico Lorenzo Sommo e gli ex sindaci della casa da gioco Fabrizio Brunello, Jean Paul Zanini e Laura Filetti, accusati a vario titolo di truffa ai danni dello Stato e falso in bilancio, è stata confermata l’assoluzione pronunciata in primo grado dal Tribunale di Aosta. Assoluzione che lo scorso maggio era già diventata definitiva, sempre per prescrizione, per Mauro Baccega, ex assessore regionale alle Finanze.
Con formula piena è stato assolto anche Luca Frigerio, ex amministratore unico del Casinò de la Vallée, imputato per falso in bilancio e truffa. Per lui in primo grado una sentenza pesante: quattro anni di reclusione e un risarcimento da 120 milioni di euro alla Regione. Nonostante anche per lui il sostituto procuratore generale avesse chiesto la prescrizione, i giudici dell’appello sono entrati nel merito, stabilendo che il fatto non sussiste. “Un’assoluzione accolta con gioia – dice il suo legale Maria Chiara Marchetti – ma anche con amarezza, per una carriera rovinata da una sentenza di primo grado ritenuta profondamente ingiusta”.
Ad esprimere soddisfazione per la sentenza il gruppo regionale Uv. “Soddisfazione per la sentenza di assoluzione sul processo Casinò e solidarietà agli amministratori e ai membri del collegio sindacale coinvolti. Sono stati implicati, loro malgrado, in questa vicenda, nonostante avessero correttamente operato al solo fine di mantenere un’impresa importante per la nostra regione. Ma, l’amarezza e il pregiudizio che gli imputatati hanno subito non potrà esser facilmente superato”.
La Redazione