Giochi vietati in Lombardia, Umbria (http://cifonenews.comma3.com/dopo-la-lombardia-anche-lumbria-chiude-sale-gioco/) e fasce orarie limitate a Genova. Sono queste le misure più restrittive rispetto al dpcm di contenimento del Covid-19 adottate dai rispettivi governatori di regione. Per questo l’Associazione Nazionale Sapar, fortemente contraria alle ordinanze emesse, perchè prive di conferme scientifiche, ha inviato una richiesta di incontro al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, alla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei e al governatore della Regione Liguria Giovanni Toti. “Questa pratica – si legge in una nota diffusa dall’associazione – ormai consolidata di cavalcare qualsiasi emergenza o problematica nazionale per colpire senza alcun criterio gli operatori del gioco di Stato in maniera discriminata e senza alcuna validazione scientifica deve finire: per questo Sapar si batterà per tutti gli operatori nelle sedi giudiziarie e attraverso il dialogo con gli amministratori regionali e con la politica tutta, affinché ci venga garantito il diritto al lavoro, con le medesime tutele degli altri comparti industriali”.
A tal proposito Sapar ha deciso di presentare due ricorsi, contro l’ordinanza umbra della governatrice Tesei e quella lombarda di Fontana recanti ‘Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid’.
La Redazione