Non ha mai avuto dubbi l’associazione Sapar sulla correlazione tra gioco illegale e criminalità, ancor meno dopo la relazione della Dia a riguardo (http://cifonenews.comma3.com/sapar-gioco-responsabilizzare-la-filiera-invece-di-demonizzarla/). “L’attività investigativa – commenta Sapar – ha evidenziato come l’interesse della criminalità si sia maggiormente proiettato sul settore dei giochi, ‘le investigazioni degli ultimi anni restituiscono, in maniera evidente, il segnale di un allargamento delle prospettive, sempre capace di intercettare i settori potenzialmente più redditizi. Tra questi, si è imposto il settore dei giochi e delle scommesse, attorno al quale sono andati a polarizzarsi gli interessi di tutte le organizzazioni mafiose, in alcuni casi addirittura consorziandosi tra di loro. Un insieme di evidenze che segnalano l’espansione del mercato illecito del gioco favorita dal frastagliato quadro legislativo, che ha imposto su tutto il territorio una serie di ordinanze restrittive normate sulla spinta populista, che hanno espulso i presidi legali rappresentati dai luoghi fisici di gioco appartenenti al sistema regolamentato, lasciando ampi margini di manovra all’infiltrazione illegale, ‘considerando i volumi sempre crescenti della domanda era quindi scontato che accanto all’offerta del gioco regolare controllato dallo Stato, le consorterie puntassero a sviluppare una filiera parallela, utile sia ad ottenere un nuovo canale da cui ottenere alti profitti, sia per riciclare i capitali illegali. Stimare – conclude Sapar – il giro d’affari del gioco illegale è difficile, anche perché ci troviamo di fronte a delle vere e proprie holding criminali, che operano su scala internazionale. Tracciare e quantificare, quindi, tutte queste movimentazioni diventa estremamente complicato. Il volume di giocate illegali, e quindi di profitti, è però rilevante'”.
La Redazione