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Sapar: “gioco vittima sacrificale da sfruttare per fare cassa”

Il comparto del gioco legale, nella fattispecie gli apparecchi da intrattenimento, attraverso il Preu hanno garantito nei primi sei mesi del 2020 alle casse dello Stato più di 1,5 miliardi di euro. Tuttavia, secondo quanto espresso in una nota da Sapar (http://www.sapar.it/). “Nell’attuale contesto recessivo, che perdurerà nei mesi a venire, il terzo settore industriale del Paese non può rivestire il ruolo della vittima sacrificale da sfruttare per mere esigenze di cassa, in assenza di una cornice normativa che restituisca sicurezza e prospettive economiche al comparto. L’importanza che il settore ricopre come sostegno per le finanze statali e che assume ancora più rilievo se si considera il periodo di lockdown che per le imprese della filiera del gioco pubblico è stato immotivatamente prolungato. Il prelievo erariale unico che grava su gestori e operatori – prosegue Sapar – ha subito nel tempo un costante aumento che ha eroso i margini di profitti delle imprese del comparto disincentivando l’attività imprenditoriale e danneggiando gli investimenti sostenuti. L’intento del Governo è stato chiaro, rastrellare le risorse finanziare necessarie per coprire quelle politiche economiche che, nella maggior parte dei casi, si sono tramutate in forme di assistenzialismo.Non importa se questi continui incrementi della tassazione hanno rappresentato il preludio del fallimento per migliaia di piccole e medie imprese, con pesanti ricadute sulle prospettive dei 150 mila lavoratori del comparto”.

La Redazione

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