Classe 1972, calabrese, Francesco Siclari, imprenditore di seconda generazione, alla guida di un’impresa operante sia nell’ambito dei lavori pubblici che in quelli privati è stato eletto presidente del Comitato per il Mezzogiorno e le isole dell’Ance, organo associativo che ha il compito di individuare strategie per lo sviluppo dell’industria delle costruzioni al Sud. Ma soprattutto il neo presidente Siclari è tra gli imprenditori che hanno denunciato le estorsioni nell’ambito dell’operazione “Helianthus”, condotta dalla Squadra Mobile e dalla Dda di Reggio Calabria contro la potente ‘ndrina dei Labate “Ti Mangiu” del quartiere Gebbione. L’inchiesta aveva portato alla luce gli interessi del clan mafioso verso scommesse online, slot illegali e corse clandestine di cavalli. L’imprenditore stesso aveva denunciato le estorsioni subite dal clan dando contribuendo all’arresto di 14 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, agevolazione della ‘ndrangheta. Nel curriculum di Siclari non c’è solo questo triste episodio ma una ricca l’esperienza associativa: è stato infatti presidente dei Giovani Ance Calabria ed è al momento presidente di Ance Reggio Calabria. Nel ringraziare i colleghi imprenditori per la fiducia, ha sottolineato di credere fortemente nel lavoro di squadra. “In questo momento difficile per le imprese del Mezzogiorno – ha sottolineato il neo presidente – dedicherò il massimo impegno affinché l’industria delle costruzioni al Sud sia la protagonista di una nuova stagione di crescita e sviluppo nella legalità”.
La Redazione