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Tar Lazio dà ragione al Governo: gioco “non essenziale”, attività rimangono chiuse

Il Tar Lazio dà ragione al Governo: il gioco pubblico non è essenziale e per questo le attività rimangono chiuse. E’ la tesi dei giudici capitolini che hanno respinto – con ordinanza emessa oggi, venerdì 15 gennaio – la richiesta di sospensiva discussa il 13 gennaio. In attesa di conoscere le motivazioni ufficiali che comunque non potranno discostarsi molto da quelle già fornite in precedenza, in occasione degli altri ricorsi relativi ai precedenti Dpcm, sempre respinti dal Tar.

Nei giorni scorsi l’avvocato Marco Ripamonti, in rappresentanza di alcune società di gioco, di cui ha condiviso la difesa insieme con i colleghi Gianfranco Fiorentini e Carlo Lepore nell’ambito del ricorso sulla legittimità dei Dpcm per il contenimento del Covid che hanno chiuso le attività del settore dalla fine di ottobre, aveva dichiarato a Gioconews (https://www.gioconews.it/newslotvlt/57-generale34/66297-dpcm-sotto-la-lente-del-tar-gli-avvocati-gioco-essenziale-per-erario-e-per-chi-ci-lavora): “Gli atti depositati relativi al Cts a mio avviso non contengono nulla di oggettivo riguardo al nostro settore. La controparte ha basato essenzialmente la propria posizione sull’attuale dilagare del virus e sulla non essenzialità del gioco, quale servizio pubblico. Abbiamo contestato tali argomentazioni rilevando la carenza dei presupposti a base del Dpcm e siamo ora in attesa. È sempre semplice per chi non conosce in modo approfondito il settore e milita dalla parte contraria ritenere ‘non essenziale’ il comparto del gioco, che è invece fondamentale per l’Erario, ma soprattutto per chi ne trae fonte di sostentamento lavorando come ogni altro cittadino onesto e meritevole di rispetto e tutela.
In definitiva – conclude Ripamonti – gli argomenti dell’Avvocatura, a mio parere, non contengono nulla di davvero oggettivo, ancor più se posti in relazione all’epoca del Dpcm”.

La Redazione

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