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Cifone (Acogi) sulla sanatoria dei CTD: «Irregolare integrare una legge con una circolare. Emerge l’unico obiettivo del provvedimento: fare cassa»

Ancora una volta lo Stato non riesce a nascondere quello che è l’unico obiettivo, ossia quello di fare cassa, grossolanamente celato dietro la sanatoria rivolta ai CTD prevista dalla Legge di Stabilità per il 2015. Il presidente dell’Acogi, Ugo Cifone, esprime il proprio parere rispetto alle notizie riguardanti la circolare che il Ministero degli interni ha inviato alle Questure nei giorni scorsi: «Secondo quanto prevede la circolare, chi ha subito indagini, e ogni eventuale seguito giudiziario, per violazione della legge 401 del 1989 (raccolta abusiva di scommesse) potrà ottenere la licenza di pubblica sicurezza. Si tratta – sottolinea il presidente di Acogi – di una contraddizione: concedere l’autorizzazione di pubblica sicurezza a soggetti che non possiedono i requisiti soggettivi ex lege previsti contrasta con la previsione di riservare alle Questure competenti il diritto di chiusura dell’esercizio nel caso di accertato mancato rispetto delle distanze minime del CTD dai luoghi considerati sensibili, oltre ai requisiti tecnici relativi ai locali. Tutto ciò, poi, non ottempera alle finalità di tutela dell’ordine pubblico, ma può causare solo incongruenze e confusione».
Secondo Cifone, inoltre, è motivo di censura conferire valore giuridico ad una circolare, con la finalità di integrare e modificare una disposizione normativa di rango superiore quale quella di una legge, e in particolare della Legge di Stabilità. «Occorre una legge e non una circolare – sottolinea con forza Cifone -. Nel nostro ordinamento giuridico, nel rispetto della gerarchia delle fonti del diritto, solo una legge può derogare o modificare una precedente legge, pertanto la stessa legge di Stabilità avrebbe dovuto prevedere nel proprio testo, espressamente, un indulto rispetto alle imputazioni ex art. 4 e 4bis della legge 401/89». Il presidente di Acogi ribadisce con fermezza la necessità di una consultazione delle istituzioni con le associazioni di categoria, uniche realtà ad avere contezza di tutte le problematiche e le esigenze dei CTD e che, meglio di altri, possono offrire idoneo contributo alla risoluzione delle problematiche legate alla rete di raccolta delle scommesse.

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