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Gioco legale, appello a Mattarella: “Il Governo tuteli i lavoratori”

 

“Il Governo tuteli, al pari degli altri lavoratori in questo grave momento di crisi occupazionale, il posto di lavoro e la dignità delle migliaia di persone occupate nel settore lecito del gioco pubblico, che vedono messo in pericolo il loro lavoro a causa di normative regionali e comunali volte al proibizionismo stanno che vietando l’esercizio delle attività già insediate e gestite da imprenditori concessionari oltre che da terzi incaricati alla raccolta del gioco pubblico da parte dello Stato italiano, autorizzati e vigilati dalle Questure. Stiamo scrivendo di baristi, tabaccai, gestori ed occupati in sale da gioco, scommesse e sale bingo”.

Lo chiede la petizione denominata “Sergio Mattarella: Salviamo la rete del gioco legale in concessione ed i suoi occupati” pubblicata sulla piattaforma Change.org e che sta raccogliendo migliaia dui firme.
“Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil stimano oltre 150mila cittadini occupati diretti o indiretti nel settore del gioco in concessione – prosegue la petizione -.
Delocalizzazioni, distanziometro da punti sensibili, limitazioni orarie, continuo incremento della tassazione hanno messo in ginocchio un settore che ha saputo emergere dall’illegalità diventando la terza voce di entrata per il bilancio statale con oltre 10 miliardi di euro ai quali dovranno sommarsi le tasse pagate dalle aziende ed i propri occupati. Facendo un paragone la rete del gioco legale occupa 5 volte gli occupati dell’universo Fca (Fiat) in Italia”.
Come ricordato dagli stessi sindacati, “le misure repressive del gioco legale, oltre a creare un problema di tenuta occupazionale, consegnano l’industria del gioco all’illegalità. Proprio a Torino, ad un anno dalla entrata in vigore della normativa regionale che sta portando all’espulsione del gioco legale dal territorio, questo dato trova conferma nelle recenti azioni investigative effettuate dalla Guardia di Finanza che hanno portato alla luce il continuo rafforzamento del gioco illegale, in mano alla criminalità organizzata. Prima che i danni sociali – in termini di occupazione, di danno economico agli imprenditori del gioco legale e di proliferazione della criminalità – siano irreparabili, riteniamo sia indispensabile avviare una riforma sostenibile dell’industria del gioco legale che è l’unica vera garanzia contro quello illegale”, concludono i proponenti della petizione.
A. Bargelloni

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