ultime notizie

Attualità, Attualità e Politica, Cultura, Economia, Editoriale, Gaming, Giurisprudenza, In Evidenza

Restyling: Cifone News Blog

Attualità, Attualità e Politica

Richiesta di processo per Luciano Canfora perchè “diffamò” Giorgia Meloni. Il sostegno delle associazioni

Attualità, Attualità e Politica, Gaming

Al Senato il convegno ‘Nuovo allarme ludopatia con l’apertura di nuove sale da gioco’

Attualità, Forze dell'ordine

Bari, inchiesta su truffa per ottenere fondi pubblici di ‘Garanzia Giovani’. Perquisizioni

Attualità

Continuano a tremare i comuni flegrei. Circa 90 terremoti in 24 ore

Attualità, Forze dell'ordine, Gaming

Matera: 150mila euro di sanzioni per gioco d’azzardo illegale

Bologna, chiude punto Snai. Il titolare: “Sono disoccupato”

Colpisce ancora la legge regionale dell’Emilia Romagna sul gioco d’azzardo e il contrasto al gap. A farne le spese questa volta Roberto Chiarini, titolare del punto Snai in Piazza della Pace a Bologna, che ha abbassato la saracinesca del suo punto Snai dopo la prima partita di campionato perchè troppo vicino a una chiesa. Per cercare di contrastare il gioco d’azzardo patologico la Regione Emilia Romagna è corsa ai ripari con la legge n.4 del 2013, modificata nel 2018.

Il testo prevede che sale gioco e sale scommesse siano distanti almeno 500 metri dai luoghi sensibili, e che la distanza sia calcolata secondo il percorso pedonale più breve. Tra i luoghi sensibili sono annoverati gli istituti scolastici, i luoghi di culto, gli impianti sportivi, le strutture residenziali o semi residenziali in ambito sanitario o sociosanitario, le strutture ricettive per categorie protette, i luoghi di aggregazione giovanile e gli oratori. A Bologna sono 57 le attività a rischio chiusura.

“Ho ricevuto il decreto attuativo della legge – ha spiegato Chiarini alla stampa locale (https://www.bolognatoday.it/cronaca/chiusura-sale-scommesse-snai-bologna.html) che è retroattivo, e ho già abbassato la saracinesca della mia attività davanti allo stadio. Ho licenziato a inizio giugno i miei dipendenti per permettergli di accedere almeno alla disoccupazione, e adesso anche io sono disoccupato. Il problema è che non è possibile delocalizzare, perchè tutte le sale operano in regime di proroga. E se facciamo un investimento per aprire da un’altra parte e poi ricambia tutto? Finiremo sull’orlo della crisi”. E ancora: “Chi ha sale Snai e altre sale da gioco come me ha seguito dei corsi, e noi siamo i primi a segnalare all’Ausl i giocatori compulsivi. Non vogliamo portare nessuno sulla strada della ludopatia, ma chiudere un’attività davanti allo stadio e aprire fuori città è una follia. Mi chiedo anche come si possa contare la distanza da un luogo sensibile, in base al percorso? 500 metri non sono nulla, così come un chilometro. Ho regolare licenza fino alla fine del 2019 ma da adesso sono senza lavoro. Invece la legge prevede che i bar che hanno le slot possono dismettere tutto entro il 2022. In questo caso la ludopatia non c’entra? Non è un un controsenso? Deve essere fatto qualcosa, rivisto qualcosa. Ci sono oltre 50 attività che stanno chiudendo, con tanto di dipendenti, e a breve saranno tutti senza lavoro. Il problema della ludopatia esiste ma la soluzione non è chiudere le sale, ma coinvolgerci per arginare dei problemi. Con questi nuovi provvedimenti previsti dalle legge apriranno dei mini casinò a margine della città da parte dei grandi gruppi, e si sposterà  solo il problema”.

La Redazione

Condividi

Articoli correlati

Video