Sempre più complicata la storia del Casinò di Campione e dei suoi ex dipendenti. In Corte d’Appello civile del Tribunale di Milano è iniziata la discussione sui reclami presentati da Comune, Casinò di Campione d’Italia spa e Banca Popolare di Sondrio contro la sentenza di fallimento pronunciata lo scorso 26 luglio dai giudici di Como. I giudici milanesi hanno fissato tre scadenze: il 31 dicembre, data ultima per la presentazione delle memorie, il 9 gennaio 2019, quella per le osservazioni alle memorie altrui, e il 17 gennaio, quella della nuova udienza. Nel frattempo però i 482 dipendenti del Casinò hanno ricevuto le lettere di licenziamento mentre il Parlamento ha approvato il Decreto fiscale nel quale è prevista la nomina di un nuovo commissario per la casa da gioco.
Un ginepraio difficile da districare. I curatori fallimentari Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla, considerato che tutti i passi per giungere ad un accordo erano stati fatti, e con esito negativo, non hanno potuto sottrarsi dall’attuare quanto prevedono le leggi e, ai dipendenti del Casinò fanno sapere che “a fronte di regolare istanza di ammissione al passivo del Fallimento si procederà all’esame delle posizioni creditorie anche correlate alle competenze di fine rapporto e di indennità istitutiva”. Ma cosa succederebbe se i giudici dell’appello dovessero annullare la sentenza di fallimento? Campione tornerà mai a l suo vecchio splendore?
D. Pellegrino