In tanti si sono presentati mercoledì 26 gennaio davanti alle porte del Casinò di Campione in attesa della riapertura dopo oltre tre anni di chiusura. Controllo del green pass. Accesso alla reception. Registrazione dei dati con l’impronta digitale, che da quel momento diventa un passepartout. Nelle prime ore di apertura sono rimaste attive solo le slot machine poi da mezzogiorno è stato possibile l’accesso anche ai tavoli verdi.
Secondo la cronaca della giornata riportata dal Corriere, a metà pomeriggio erano già più di 300 i clienti che avevano completato la registrazione e un centinaio ancora in coda per entrare. “La procedura crea qualche rallentamento e intoppo — ha ammesso l’amministratore unico del casinò, Marco Ambrosini —, ma è solo perché al primo accesso richiede più tempo e oggi sono tutti nuovi clienti. Una volta che una persona è stata registrata poi, agli accessi successivi non dovrà più fare nulla e potrà entrare solo con l’impronta digitale. La prima impressione è che siano tornati moltissimi clienti affezionati che non vedevano l’ora di rientrare in questo ambiente. A questi però credo che si siano aggiunti anche molti volti nuovi, persone di ogni età, giovani e non. Mi sembra che ci sia tanta curiosità e respiro un clima incoraggiante. Il primo impatto è positivo, siamo fiduciosi».
Nonostante le lunghe code d’attesa a Campione, la riapertura della storica Casa da gioco ha cambiato l’umore generale del paese.
La Redazione