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CE, interrogazione Fidanza (FdI) su eSports: “Quali azioni per garantire ai gestori italiani un’equa concorrenza?”

Quali azioni intende intraprendere per garantire ai gestori italiani di giochi senza vincite in denaro e di sale ed eventi eSports un’equa concorrenza, come previsto dalla Direttiva 2006/123/CE?”. E’ quanto ha chiesto l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, presentando alla Commissione Europea un’interrogazione a risposta scritta sulle azioni che il Governo intende intraprendere per garantire ai gestori italiani di giochi senza vincite in denaro e di sale ed eventi Esports un’equa concorrenza.

“Il settore degli sport virtuali (eSport) – scrive Fidanza nell’interrogazione – ha generato nel 2019 in Europa €300 milioni di euro e attratto capitali per €630 milioni di euro. L’art. 38 comma 3 della legge italiana n. 388 del 23 dicembre 2000 e norme applicative non fa purtroppo distinzione tra due settori completamente diversi, il gioco con vincita in denaro – ben più sensibile socialmente – e quello di puro intrattenimento per famiglie e gli sport virtuali, prevedendo complesse e costose procedure di omologazione dei giochi a carico di produttori e importatori. L’Agenzia delle Dogane e Monopoli italiana, con propria disciplina, ha invece disposto che l’obbligo di omologazione di apparecchi di puro intrattenimento sia a carico dei gestori, per quanto riguarda gli apparecchi in esercizio. Non si favorisce la libera circolazione delle merci e la concorrenza con imprese di altri Paesi. Ciò premesso – conclude Fidanza – si richiede alla Commissione europea: quali misure prevede di adottare per uniformare la disciplina degli sport virtuali a livello europeo per competere a eguali condizioni?

La Redazione

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